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•Il governo e la finanza della Confederazione
Testo di Matteo Bellotto.
Pubblicato il 11/07/2010
Capitolo IV, riveduto e corretto della Tesi di Laurea in Economia e
Commercio – ambito Scienza delle Finanze dal titolo “Federalismo
fiscale ed evoluzione dei rapporti finanziari tra i vari livelli di
governo negli Stati Uniti d’America”.
La Confederazione, pur essendo
economicamente debole, quasi priva di industrie, soprattutto
belliche, era comunque sostenuta da un forte spirito combattivo,
poichè in fin dei conti stava lottando per la propria indipendenza,
mentre l’Unione lottava per mantenere l’integrità della federazione,
e questo non era molto motivante; a ciò si aggiunga che il favore
bellico arrise ai confederati fino al 1863 e nel Nord lo scotto fu
molto demoralizzante. La Confederazione , nel primo anno di
indipendenza, riuscì a costruire una industria di emergenza bellica
e ciò che non riusciva a produrre o lo importava dall’Europa
(soprattutto Gran Bretagna, Francia e Prussia) pagando in natura,
vale a dire in cotone e tabacco oppure lo sottraeva all’Unione con
azioni militari e corsare.1
Per finanziare le spese belliche la Confederazione ricorse
principalmente all’indebitamento e all’emissione di titoli di
credito (circa il 59 % delle entrate totali complessive) tanto che,
come riporta Friedman il Tesoro della Confederazione diventò la più
grande fabbrica di denaro del mondo, creando ricchezza dal nulla
grazie “ai magici movimenti della macchina tipografica”.2 Questa politica, dovuta soprattutto alla volontà di non imporre
tasse che sarebbero risultate impopolari, come i dazi sulle
importazioni3, portò ad
un’inflazione galoppante già nei primi anni di indipendenza e fu un
problema che non si riuscì mai a risolvere (alla fine del conflitto
un biglietto confederale da un dollaro valeva in realtà 12 centesimi
in moneta metallica, e 1 $ dell’Unione veniva scambiato con 15 $
confederati). Un secondo errore che compirono i sudisti fu quello di
riproporre, in momenti molto difficili, il sistema finanziario della
vecchia Confederazione ante 1789, vale a dire affidare le
sorti del Tesoro centrale ai versamenti degli stati membri; ogni
singolo stato riscuoteva infatti le imposte direttamente e poi le
versava a Richmond, ma i governi locali, piuttosto di gravare sui
propri cittadini preferivano indebitarsi presso i privati, andando a
fare concorrenza alle richieste di liquidità del governo centrale.4
Dal lato tributario, uno dei primi atti della Confederazione, fu di
imporre una tariffa sulle esportazioni di cotone, la cui aliquota fu
aumentata gradualmente fino la conclusione della guerra; oltre a ciò
si dispose una imposta del 0,5 % sul valore di tutte le proprietà
(sia immobiliari che mobili) eccetto i titoli confederali ed il
denaro, prevedendo sconti per i pagamenti pronta cassa. Nel 1863 il
Congresso approvò una ben strutturata legge fiscale che prevedeva la
tassazione delle proprietà (aliquota del 8%) e del reddito (aliquota
del 2%, considerata come soprattassa a quella sulla proprietà), la
tassazione di attività produttive, accise e licenze. Successive
leggi estesero le basi imponibili e aumentarono le aliquote,
arrivando ad imporre una tassa sulle vendite di beni del 30% nel
“65.
La tabella5 sotto riportata,
mostra i dati complessivi dei bilanci confederali dal 1861 al 1865,
ed emerge subito chiaro il fatto, sopra riportato, che la finanza
sudista era basata soprattutto sull’indebitamento che rappresentò il
90 % delle entrate dell’epoca e di questo ben il 66 % era
rappresentato solo da biglietti del Tesoro.
FONTE : Studenski e Krooss, op.cit.
La fine della guerra segnata dalla
sconfitta, fu economicamente e socialmente un vero e proprio
disastro per gli stati del Sud, la maggior parte dei quali, con i
cosiddetti “border states”, subirono distruzioni incalcolabili,
intere città e paesi rasi al suolo, proprietà sequestrate o
distrutte a scopi bellici, linee ferroviarie cancellate. Qualche
storico avanzò per le perdite una cifra come 20.000.000.000 di
dollari dell’epoca contro i poco più di 6.000.000.000 calcolati dal
Tesoro per quanto riguarda l’Unione. A questo deve essere aggiunto
il fatto che l’Unione non riconobbe il debito pubblico sudista e
mandò immediatamente fuori corso i biglietti di stato. La cosa però
forse più importante dal punto di vista economico fu la liberazione
di circa tre milioni e mezzo di schiavi (senza indennizzo, come in
precedenza prospettato dal Presidente Lincoln)6.
Anche se la cosa moralmente ripugna, ciò equivale a dire che i
piantatori del sud furono espropriati di colpo del proprio
“complesso aziendale”.
Si è calcolato che gli stati del Sud, alla fine della guerra
avessero subito un impoverimento economico, rispetto al 1860 del
70%, e questa situazione costituì per il Meridione la definitiva
sconfitta di ogni pretesa politico-sociale nei confronti del Nord.
La situazione di povertà non migliorò che nei decenni dopo il 1950
(si pensi che gli stati del Sud producevano prima del conflitto
circa il 50% del P.I.L degli USA, e ancora nel 1900 ne produceva
solo il 10%).7 Luraghi nota
come “L’effetto della guerra fu la riduzione del Sud a colonia, …”
dove finalmente gli industriali del Nord poterono trovare uno sbocco
per i propri prodotti, quest’ultimi adeguatamente protetti da una
tariffa doganale media del 47,56 % ad valorem .8
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1 In proposito e per una più
approfondita descrizione degli eventi bellici e delle strategie,
vedi R. Luraghi op.cit. ed i siti internet dedicati all’argomento
raccolti sotto : sunsite.utk.edu/civil-war/ in cui si possono
reperire anche documenti ufficiali.
2 Vedi L.M. Friedman “Storia del diritto americano” 1995, pag. 579.
3 La Costituzione Confederale prevedeva all’art. I sez. 8, che il
governo centrale potesse imporre dazi, ma che questi non dovessero
essere finalizzati alla promozione e aiuto delle attività
industriali. Per la Costituzione della Confederazione vedi Justin
Sanders dell’Univ. of South Alabama, dati su internet.
4 Vedi Studenski e Krooss e L.M.Friedman op.cit. Bisogna ricordare,
che ancor più che nell’Unione, e forze armate erano fornite dai
governi statali, e che parte dell’armamento, come le armi bianche ed
i cavalli per la cavalleria erano fornite dai soldati. Vedi Luraghi
op.cit.
5 Fonte Studenski e Krooss e mia elaborazione. La voce “repayments”
significa ricompense; la voce “call certificates” si riferisce a
prestiti rimborsabili a richiesta.
6 Vedi R. Luraghi op.cit. pag.1281 e Studenski e Krooss, che
riportano : “The southern debt, which was in excess of 2 billion
dollars, was repudiated automatically with the defeat of the
Confederacy,…”. Per uno studio sui costi della Guerra Civile vedi
C.Goldin e F.Lewis “The economic cost of the American Civil War:
Estimates and Implications”, in Journal of Economic History, v. XXXV
n.2 (1975), in cui si individuano costi “diretti” e costi
“indiretti” del conflitto.
7 Vedi R. Luraghi op.cit.
8 Vedi R..Luraghi op.cit.
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