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•Le bandiere da battaglia Confederate, parte II: fronte orientale e profondo Sud
Testo di Matteo Fontana

Pubblicato il 06/09/2014

Introduzione
Dopo che nei primi mesi di guerra avevano proliferato sul campo bandiere statali, nazionali e reggimentali di ogni sorta, ci si rese conto che nessuna di esse era adeguata per il compito a cui era deputata: rappresentare chiaramente in battaglia la fazione alla quale appartenevano le truppe. Molte delle bandiere statali o reggimentali/di compagnia realizzate tra il 1860 e il 1861, avevano spesso campi blu simili a quelli dei colori reggimentali dell'esercito federale mentre la prima bandiera nazionale confederata, a grande distanza e nella confusione della battaglia, era troppo facilmente confondibile con il colore nazionale degli Stati Uniti. La più influente decisione presa per risolvere questo problema si originò in Virginia e proprio in questo contesto nacque il più amato simbolo nazionale confederato ancora oggi ben conosciuto. Dal fronte orientale si diffuse massicciamente su tutti i fronti il nuovo concetto di bandiera da battaglia e al contempo lo stesso disegno che finì inevitabilmente per radicarsi, con piccole variazioni, presso tutte le armate sudiste. E' quindi sul fronte orientale, tra le forze operanti nell'area di Manassas che per la prima volta i confederati stabiliscono anche che questa bandiera da battaglia sia l'unico vessillo che un'unità debba portare sul campo. Sino ad allora i confederati avevano più o meno seguito le direttive federali portando a volte un colore nazionale, costituito da una bandiera confederata, e uno reggimentale nella forma di una delle tante bandiere uniche portate da compagnie e reggimenti o variazioni delle bandiere statali.

L'origine delle bandiere da battaglia confederate
Nel dopoguerra i generali Pierre Gustave Toutant Beauregard e Joseph E. Johnston dichiararono più volte che in occasione della battaglia di First Manassas del 21 luglio 1861 si accorsero che l'uso delle prime bandiere nazionali confederate non permetteva di distinguere chiaramente le proprie truppe. Immediatamente i due decisero che era necessario porre un rimedio alla situazione. Johnston cercò di fare in modo che i singoli stati fornissero le loro bandiere ai propri reggimenti ma solo il governatore della Virginia sostenne l'iniziativa del generale cominciando a fornire in ottobre le prime bandiere statali. Anche il North Carolina stava già fornendo di propria iniziativa le sue bandiere ai suoi primi reggimenti ma il resto degli stati ignorò la questione [1]. Il generale Beauregard adottò un approccio leggermente diverso al problema:

"Alla battaglia di Manassas, il 21 luglio 1861, trovai difficile distinguere l'allora nostra bandiera Confederata da quella degli Stati Uniti (essendo le due molto simili), specialmente quando il generale Jubal A. Early eseguì il suo movimento sul fianco che decise le sorti della giornata; decisi allora di far cambiare la nostra [bandiera] se possibile, o adottare una 'bandiera da battaglia' per il mio comando, che sarebbe dovuta essere differente da qualsiasi altra bandiera di Stato o Federale".[2]

Per questo motivo il generale entrò in corrispondenza con William Porcher Miles, già membro del suo staff durante l'affare di Fort Sumter, ma soprattutto membro del Congresso e presidente del Comitato per la bandiera che a marzo presentò quattro prototipi tra cui la prima nazionale confederata. Miles non amava quella bandiera e nemmeno tutte le altre che aveva visionato e che ricordavano quella degli Stati Uniti. Al momento di presentare le conclusioni del Comitato al Congresso, Miles fornì tra le alternative una bandiera di sua creazione e che nell'agosto del 1861 descrisse a Beauregard:

"Questa era la mia preferita. I tre colori di rosso, bianco e blu sono preservati in essa. Evita qualsiasi obiezione riguardo la croce (dagli ebrei e molti dei protestanti), poiché non spicca in modo così visibile come se fosse stata piazzata in verticale.
Inoltre, nella forma che io ho proposto, la croce è più araldica che ecclesiastica, essendo il 'saltiere' dell'araldica con significato di forza e progresso."

La lettera era accompagnata da alcuni schizzi e da ulteriori spiegazioni di Miles circa il corretto uso dei colori in araldica. Sostanzialmente la bandiera consisteva in un campo rosso su cui era posto un saltiere, o croce di San Andrea, di colore blu e bordato di bianco. La croce conteneva delle stelle bianche, pari agli stati della Confederazione [3]. Quindi a Manassas nei mesi successivi l'alto comando confederato sul fronte orientale iniziò a prendere in considerazione diverse ipotesi. Nel dopoguerra il colonnello J.B. Walton della Washington Artillery dichiarò di aver realizzato nell'aprile del 1861 una bandiera per la Confederazione e di averla portata con sé a Richmond. Qui l'avrebbe mostrata ad un ampio pubblico e allo stesso Miles, il quale si sarebbe ispirato ad essa per formulare il suo disegno. Chiaramente Miles negò sempre questa versione e in effetti la sua storia, secondo cui la bandiera fu per la prima volta mostrata al Congresso all'inizio di marzo e creata perchè nessuna persona fornì al Comitato un disegno accettabile, anticipa il racconto di Walton e fa dubitare della sua veridicità. Oltretutto il generale Beauregard raccontò nel 1872 che vennero ricevuti diversi modelli alla fine del 1861 da adottare come bandiera da battaglia tra cui anche quello di Walton, ma che questo differiva dal modello di Miles per la forma della croce. E' quindi possibile che Walton abbia ideato una bandiera simile a quella di Miles e che la propose ai comandanti confederati del fronte orientale, ma fu probabilmente Miles il primo a creare e a proporre il vessillo a cui Beauregard e Johnston si ispirarono per creare la loro bandiera da battaglia [4].
Ad ogni modo il 4 settembre Beauregard scrisse a Miles per esporre il suo punto di vista sul problema della bandiera nazionale e sul disegno che si sarebbe dovuto adottare per l'esercito:

"Sono dispiaciuto di sapere del fallimento circa il cambiamento della bandiera; ma quello che si può fare ora è autorizzare i generali al comando sul campo a rifornire le proprie truppe con un 'campo, o bandiera da battaglia' che sia simile al vostro disegno, lasciando stare però il bordo bianco, o riga, che separa il blu dal rosso. Vorrei avere un semplice campo rosso con due barre blu che si incrociano diagonalmente, su cui ci saranno le stelle bianche; una frangia bianca o dorata potrebbe circondare i lati della bandiera".

Il generale non perse tempo e il giorno seguente presentò la stessa idea a Johnston, proponendogli di aggirare il Congresso e provvedere di propria iniziativa a creare una nuova bandiera:

"...dovremmo avere due bandiere- una bandiera da pace o parata, e una bandiera da guerra da usare solo sul campo di battaglia- ma il Congresso essendosi aggiornato non prenderà in considerazione la questione. Potremmo rivolgerci al Dipartimento della Guerra sull'oggetto di una fornitura di bandiere reggimentali o distintive fatte di rosso con due barre blu che si incrociano diagonalmente e su cui siano inserte delle stelle, il bordo della bandiera da profilare con frange bianche, gialle o dorate? Potremmo così riconoscere sul campo di battaglia i nostri amici dai nostri nemici."[5].

I due evidentemente si trovarono d'accordo e sempre nel mese di settembre del 1861, a Fairfax Courthouse, i generali Beauregard e Johnston si riunirono per discutere della questione. Poco dopo furono raggiunti dall'allora maggiore William L. Cabell, membro degli staff di entrambi i generali e quartiermastro delle truppe confederate stazionate in quell'area della Virginia. Cabell fornì una descrizione dell'episodio negli anni successivi al conflitto:

"Trovai i generali Beauregard e Johnston nell'ufficio del generale Beauregard che discutevano su quale tipo di bandiera dovesse essere adottata. La bandiera proposta dal generale Johnston era nella forma di un ellisse, -una bandiera rossa con una croce di San Andrea blu e stelle sulla croce (bianche), a rappresentare i differenti Stati Meridionali. (Nessun bordo bianco di alcun tipo era applicato a questa croce). Quella del generale Beauregard era rettangolare, rossa con la croce di San Andrea blu e stelle bianche, simile a quella del generale Johnston. Entrambe furono discusse e approfonditamente esaminate da tutti noi.
Dopo aver ampiamente discusso i due stili, prendendo in considerazione il costo dei materiali e la cura per realizzarle, fu deciso che la bandiera di forma ellittica sarebbe stata più difficile da produrre, che avrebbe richiesto più tessuto e che non sarebbe stata pienamente visibile da distante; che la bandiera rettangolare, disegnata e suggerita dal generale Beauregard, dovesse essere adottata.
Il generale Johnston cedette immediatamente quando le ragioni fornite dal generale Beauregard e da me stesso si rivelarono giuste e solide. Nessun'altro era presente eccetto che noi tre."

L'unica obiezione mossa da Johnston fu che la bandiera di Beauregard, chiaramente ispirata dal disegno di Miles e che seguiva i suoi consigli araldici, dovesse essere di forma quadrata e con la croce blu bordata di bianco. Accettata l'obiezione e formulate le rispettive misure per le unità di fanteria (quattro piedi per quattro), artiglieria (tre piedi per tre) e cavalleria (due piedi e mezzo per due e mezzo), il maggiore Cabell fu incaricato di procedere alla produzione [6]. Nacque così la bandiera da battaglia dell'Armata del Potomac, che nel giro di qualche mese sarà rinominata Armata della Virginia Settentrionale. Questa bandiera come si vedrà conquisterà molti soldati e ufficiali confederati divenendo entro la fine del conflitto il vessillo da battaglia più utilizzato dalle forze armate sudiste, tanto da influenzare le due successive bandiere nazionali.

I primi prototipi e modelli per l'Armata del Potomac e la bandiera dell'Armata della Penisola
Immediatamente dopo la decisione dei generali Beauregard e Johnston di dotare l'Armata del Potomac di una bandiera da battaglia, il quartiermastro di Johnston, il maggiore Cabell, incaricò il suo assistente di far realizzare tre prototipi e raccogliere il materiale per la produzione di tutti gli altri colori reggimentali. Il capitano Colin M. Selph si rivolse quindi a tre donne di Richmond che impiegando della seta iniziarono a creare tre bandiere per i generali Johnston, Beauregard ed Earl Van Dorn. Hetty Cary e la sorella Jenny realizzarono quelle per Johnston e Beauregard, mentre la cugina Constance Cary preparò quella per Van Dorn. Tutte e tre le bandiere dovrebbero aver avuto dodici stelle dipinte in oro, su una croce blu bordata di bianco su campo scarlatto, sui tre lati una frangia dorata. Mentre non è chiaro cosa fece Johnston della sua bandiera quando la ricevette, sappiamo che Beauregard la inviò alla moglie a New Orleans da dove fu poi inviata a Cuba quando la città venne occupata dai federali per poi fare ritorno in patria nel dopoguerra. Quella di Van Dorn fu usata dal generale come sua bandiera fino alla morte nel 1863, quando fu restituita alla signora Constance Cary ed è attualmente preservata presso il Museum of the Confederacy [7].
Mentre le tre signore realizzavano questi speciali prototipi, altri tre interi circoli di cucito femminili venivano incaricati sempre da Selph di produrre 120 bandiere per i reggimenti confederati stazionati nell'area di Centreville. Le bandiere prodotte avevano dodici stelle dorate del diametro di 4 pollici e mezzo, poste a intervalli di 8 pollici su una croce blu larga 8 pollici e bordata di bianco, erano tutte della misura prevista per la fanteria (4 piedi per 4, ovvero 1 metro e 22cm circa) e avevano una frangia dorata sui lati. Va notato però che alcune furono realizzate invece con un bordo di seta giallo sui tre lati e blu all'inferitura. Dato poi che vennero prodotte con tutti i tipi di seta che il quartiermastro riuscì a trovare nella capitale, queste prime bandiere da battaglia risultavano di diverse tonalità di scarlatto, spesso erano più di un colore rosa che rosso, quasi tendente al bianco. A tal proposito durante la consegna delle bandiere (avvenuta alla fine di ottobre e il 28 novembre 1861 in una cerimonia ufficiale) un ufficiale confederato fece notare la cosa a Beauregard, il quale le stava consegnado alle truppe:

"La sua divisione (poco dopo divenne un corpo) fu schierata in massa, i Colonnelli dei reggimenti appiedati, schierati di fronte e in linea a venti passi davanti al generale Beauregard e il suo staff. Come il numero e lo Stato di ogni reggimento veniva chiamato dal generale, il suo colonnello avanzava fino a cinque passi dal generale, che, prendendo in mano una bandiera da battaglia da un suo aiutante che le custodiva, conferiva brevemente alcune parole marziali, e sventolandola la consegnava al Colonnello, che, ovviamente, doveva rispondere brevemente.
Il colore del campo delle bandiere era differente, sebbene la Croce del Sud di stelle e barre era identica in tutte. Una di esse con un campo pallido fu consegnato ad un Colonnello, penso di un reggimento della Georgia. Rispondendo con un ringraziamento e il solito giuramento che [la bandiera] sarebbe stata portata al fronte, che non sarebbe mai stata disonorata, ecc., ecc., [il colonnello] aggiunse, 'Ho solo un'obiezione, il suo colore è indicativo di paura, e assomiglia troppo ad una bandiera di tregua'. Al ché il Generale Beauregard, in modo nervoso e con tono militare, rispose rapidamente 'Tingetela di rosso, signore! Tingetela nel sangue, signore!'. Arrivò quindi la risposta [del colonnello] 'Sarà fatto, signore. Sarà fatto, nel sangue del nemico, Generale!'. E altrettanto rapidamente [il generale] rispose 'Nel vostro, signore, se necessario'. 'Aye! Aye! Generale'."

Dopo la distribuzione dei primi esemplari, e prima della grossa cerimonia, il 24 novembre con l'Ordine Speciale No. 505 il generale Beauregard formalizzò l'utilizzo della nuova bandiera da battaglia per l'Armata del Potomac:

"II. Nel caso di un'azione con il nemico, la nuova bandiera da battaglia recentemente distribuita ai reggimenti di questo corpo d'armata sarà, da solo, portato sul campo. Nel frattempo i comandanti presenteranno gli uomini alla bandiera, affinché siano debitamente abituati ad essa."

La bandiera fu accolta con grande entusiasmo dalle truppe e dalla popolazione civile. Come era accaduto sino ad allora con le bandiere statali e nazionali confederate, alcuni cittadini di loro iniziativa decisero di realizzarle e fornirle ad alcune unità al fronte, il che spiega ulteriori lievi variazioni nella tonalità dei colori, misura e del tipo di frangia o bordatura impiegata. Queste bandiere venivano fornite senza nessuna designazione reggimentale cucita o dipinta sul campo o sulla croce, ma in alcuni casi furono aggiunti degli onori di battaglia. Il grosso di queste bandiere si logorò entro la primavera del 1862 ma alcuni esemplari scoloriti vennero mantenuti in servizio almeno fino alla fine dell'anno o al 1863, mentre la maggior parte vennero ritirati per essere rimpiazzati con i modelli successivi [8].

Per fornire nuove bandiere alle unità che giungevano in Virginia fu deciso dalle autorità confederate di produrre una seconda serie di bandiere. Essendo state però esaurite tutte le scorte di seta per le unità a Centreville si fece ricorso all'uso di cotone di bassa qualità tinto con sostanze dello stesso livello. Questi modelli vennero realizzati sempre da alcuni circoli di cucito femminili di Richmond e seguivano il disegno delle precedenti bandiere in seta. Avevano dodici stelle bianche dal diametro di 5 pollici su una croce di San Andrea blu, posta su un campo rosso. La croce però non era bordata di bianco e al posto delle frange su tutti gli esemplari fu applicato un sottile bordo di 3/4 di pollice arancione in cotone. Pare che non furono realizzati numerosi esemplari di questa bandiera e che furono prevalentemente forniti tra aprile e maggio del 1862 a parti della divisione del generale Whiting e alle brigate Elzey e Steuart. Osservando gli originali non sembra che siano stati inseriti nomi dell'unità o onori di battaglia su questa versione della bandiera e che la croce blu tendesse a perdere colore. Le dimensioni erano inoltre leggermente inferiori, pari a 42 pollici circa con la barra blu larga 7 pollici e le stelle distanziate a 7 pollici e mezzo. Ciononostante alcune di queste bandiere da battaglia rimasero in uso almeno fino al 1863 se non addirittura al 1864 [9].
Quando nella primavera del 1862 la capitale confederata fu minacciata da un attacco dell'esercito federale sbarcato sulla penisola ad est di Richmond, cominciarono ad essere concentrate sul luogo le unità schierate sulla linea di Centreville e nella Valle dello Shenandoah. A difesa di Richmond si trovava però già un'altra piccola forza, conosciuta come Armata della Penisola e comandata dal generale John B. Magruder. Quando questi cominciò a veder giungere le unità dell'Armata del Potomac di Johnston dotate delle loro nuove caratteristiche bandiere da battaglia decise di seguire l'esempio e fornire una speciale bandiera anche alle sue unità, in modo però che non fossero solo distinguibili da quelle del nemico, ma anche da quelle sotto il comando di Johnston. Indagini condotte da Howard M. Madaus, che è stato uno dei più accurati studenti delle bandiere della guerra civile, hanno rivelato che queste bandiere da battaglia furono prodotte in decine di esemplari ma che meno di 30 furono effettivamente distribuite alle unità che diventeranno poi parte della divisione del generale D.H. Hill nell'Armata della Virginia Settentrionale. Queste bandiere vennero realizzate in stamigna, erano alte 53 pollici e lunghe 60, il campo era tagliato diagonalmente dall'angolo superiore dell'inferitura sino al lato inferiore opposto. La parte inferiore vicina all'asta era di colore rosso, l'altra era bianca. All'inferitura era cucita una striscia bianca. Questa bandiera fu utilizzata molto limitatamente e rimpiazzata a poche settimane dalla distribuzione quando l'Armata della Penisola si unì a quella del Potomac per dare vita all'Armata della Virginia Settentrionale. Ciononostante alcuni reggimenti proseguirono ad usarla almeno fino alla battaglia di Antietam del 1862. E proprio due bandiere di questo tipo catturate presumibilmente in quello scontro sono conservate nella collezione del Museum of the Confederacy, mentre una terza è per qualche motivo associata al generale Joseph E. Johnson [10].

Le bandiere da battaglia dell'Armata della Virginia Settentrionale
Mentre le bandiere da battaglia in cotone venivano distribuite all'inizio del 1862 alle forze confederate, queste venivano riorganizzate in un'unica armata composta da quella del Potomac, della Penisola, la guarnigione di Norfolk e altre unità inviate a difesa della capitale confederata. Da questo gruppo di eserciti prese vita l'Armata della Virginia Settentrionale che per il resto della guerra rimase schierata sul fronte orientale, in Virginia. Allo stesso tempo la macchina bellica confederata stava cominciando a muoversi e proprio nella capitale fu ampliato lo stabilimento governativo preposto per la produzione e stoccaggio di uniformi ed equipaggiamenti destinati al grosso delle truppe schierate in Virginia. L'acquisizione di stamigna di qualità dopo la cattura del cantiere navale di Gosport e l'arrivo di altro tessuto dello stesso tipo dall'Inghilterra permise al cosiddetto Richmond Depot di iniziare gradualmente una produzione quasi industriale di bandiere da battaglia. Nacquero così a partire dalla primavera del 1862 una serie di bandiere sempre realizzate in stamigna e che gli storici hanno raggruppato in sette differenti modelli, distinguibili per alcune modifiche effettuate negli anni al disegno originale.
I due modelli precedenti in cotone e seta dell'Armata del Potomac vennero quindi leggermente modificati sotto diversi aspetti per creare il primo modello in stamigna. Innanzitutto venne aggiunta una stella portando il numero totale a tredici. Altra modifica riguardava le dimensioni delle stesse stelle, ridotte ad un diametro di 3" e distanziate l'una dall'altra a partire dal centro della croce di 6". La dimensione del vessillo venne fissata a 48"x48", l'ampiezza della croce ad 8" e il bordo bianco a mezzo pollice. La bordatura della bandiera consisteva in una striscia di colore arancione su tre lati e bianca all'inferitura, dell'ampiezza di 1" e 1/2. Questo primo modello venne fornito tra il maggio e il giugno del 1862 senza designazioni reggimentali o onori di battaglia alle unità di quella che allora era conosciuta come l'Ala Destra, o di Longstreet, dell'Armata della Virginia Settentrionale.
Poco dopo la produzione di questo primo modello si ritenne opportuno apportare ulteriori modifiche e crearne un secondo. L'ampiezza della croce fu ridotta a 5" e 1/2 e il diametro delle stelle portato a 3" e 3/4. Del secondo modello sarebbero state prodotte alcune versioni di misure più piccole per le unità di cavalleria e artiglieria, dove l'effetto delle stelle ammassate verso il centro della croce non era visibile. Ad ogni modo anche le bandiere del secondo modello furono fornite senza onori di battaglia e designazione reggimentale dopo il giugno 1862 e prevalentemente alle unità dell'ex Armata della Penisola per sostituire la bandiera di Magruder, a quelle dell'Ala di Longstreet che non avevano ricevuto il primo modello e ad altre due divisioni (forse quelle di A.P. Hill e D.H. Hill).
Di particolare importanza fu l'Ordine Generale No. 52 emanato dal Dipartimento della Guerra il 23 luglio 1862 che formalizzò la pratica di collocare onori di battaglia sulle bandiere. Di conseguenza bandiere del primo e secondo modello furono decorate cucendo dei rettangoli di tessuto bianco su cui erano dipinti in nero i nomi delle battaglie o dipingendoli direttamente sul campo rosso. In particolare l'inserimento degli onori per Williamsburg e Seven Pines (quest'ultimo seguito quasi sempre da un punto esclamativo) fu incentivato dal generale Longstreet. Diversi esemplari di queste due serie di bandiere da battaglia furono utilizzati fino alla fine della guerra.

Nel luglio del 1862 fu creato un terzo modello che rimase in produzione fino al 1864. Per questo motivo la terza bandiera da battaglia fu quella più prodotta e, quindi, più diffusa. Le misure rimasero identiche a quelle del secondo modello, eccezion fatta per le stelle che passarono ad un diametro di 3" e 1/2, e la bordatura che da arancione divenne bianca e spessa 2". Queste bandiere vennero fornite spesso in distribuzioni massicce, in alcuni casi con gli onori di battaglia già dipinti sui quadranti rossi in modo uguale per tutti i reggimenti della brigata o divisione destinataria. A seconda delle direttive divisionali o del lotto potevano poi essere disposti in maniera differente, essere di colore bianco o blu. Soprattutto nell'ultimo periodo queste bandiere erano spesso fornite con gli onori di battaglia dipinti in blu sui quadranti rossi e allineati orizzontalmente, solitamente accompagnati dalla designazione reggimentale in forma abbreviata attorno alla stella centrale della croce. Chiaramente le bandiere del terzo modello furono usate fino alla fine della guerra e sebbene furono davvero rare quelle prodotte per la cavalleria, un numero un po' più consistente fu realizzato nelle dimensioni per l'artiglieria.

All'inizio dell'estate del 1864 il Richmond Depot iniziò la produzione di un quarto modello. Per qualche motivo si decise di portare le dimensioni della bandiera a 51"x51", ampliando la croce a 7" (quasi le dimensioni dei modelli di seta dell'Armata del Potomac). Il bordo bianco della croce fu portato ad un'ampiezza di 5/8 di pollice e il diametro delle stelle aumentato a 5" e 1/2, stelle che erano a loro volta distanziate tra loro di 8". La bordatura della bandiera rimase bianca e della stessa misura del terzo modello. Come il precedente modello, anche questo fu fornito in alcuni casi già dotato di onori di battaglia e designazione reggimentale, più spesso privo di qualsiasi decorazione. La bandiera da battaglia del quarto modello fu prodotta solo nella misura più grande per la fanteria e fu distribuita anche ad un'intera brigata del fronte occidentale.
Nell'ottobre dello stesso anno fu apportata una seconda modifica al disegno, originando così il quinto modello. Queste bandiere vedevano combinate le misure degli ultimi due modelli e risultavano pertanto lievemente rettangolari, solitamente misuravano 48"x50". Fu quindi ridotta l'ampiezza della croce portandola a 5", così come anche le stelle che furono diminuite ad un diametrp di 4" e 1/2. Fu invece aumentato a 9" l'intervallo tra le stelle, che risultarono così distribuite più uniformemente sull'intera croce di San Andrea.
A dicembre del 1864 iniziò la realizzazione e distribuzione del sesto modello, che ritornava alla forma quadrata con le dimensioni di 48"x48" e portava la spaziatura tra le stelle a 8". Nei primi mesi del 1865 fu infine creato il settimo modello che variava solo nella spaziatura delle stelle, ridotta a 7". Il quinto, il sesto e il settimo modello dovrebbero essere stati realizzati solo nella misura per la fanteria ed eccetto che per l'ultimo, furono realizzati in numeri limitati. Tutte le ultime bandiere sembra che vennero fornite prive di designazioni reggimentali o onori di battaglia e che furono piuttosto i soldati ad aggiungerle in un secondo momento [11].

Come detto in precedenza, anche se le bandiere da battaglia per l'Armata della Virginia Settentrionale vennero prodotte in modo quasi industriale e si diffusero massicciamente, non dobbiamo dimenticarci che una parte delle unità dell'armata non le impiegò mai per svariati motivi, oppure una volta perso uno di questi modelli in combattimento lo rimpiazzò con un altro tipo di vessillo. Va sempre tenuto presente quindi che alcuni reggimenti continuarono a ricevere bandiere donate dai familiari o da alcune associazioni, ispirate ai modelli nazionali, statali, da battaglia o inventate. Queste bandiere rimasero in uso affianco ai sette modelli ufficiali per tutta la durata della guerra.

La bandiera da battaglia dell'Armata della Valle
Come visto nella parte I di questo articolo (Le bandiere da battaglia Confederate, parte I: le bandiere statali e nazionali), oltre allo stabilimento governativo di Richmond, in Virginia e per la precisione nella Valle dello Shenadoah si trovava anche quello di Staunton. Qui venivano prodotte non solo delle bandiere nazionali del secondo modello per l'Armata della Valle del generale Jubal A. Early e altre unità della Virginia Occidentale, ma anche un modello da battaglia ispirato a quello dell'Armata della Virginia Settentrionale. In particolare questo era molto simile al quinto modello prodotto a Richmond. Le bandiere erano leggermente rettangolari, con le stelle disposte uniformemente sulla croce e non ammassate verso il centro. Erano bordate in bianco ma con della flanella di cotone.

Le bandiere da battaglia del Dipartimento del South Carolina, Georgia e Florida
Il Dipartimento del South Carolina e Georgia comprendeva le forze confederate schierate a difesa di questi due stati, con la principale guarnigione schierata a Charleston. Nei primi due anni di guerra vennero prevalentemente utilizzate in queste aree bandiere nazionali, statali o appositi colori reggimentali. Risulta però un'eccezione per alcune unità dell'area di Charleston che all'inizio del 1862 ricevettero delle bandiere da battaglia appositamente realizzate seguendo il disegno di una proposta per modificare la bandiera nazionale apparsa su numerosi giornali; tale proposta era particolarmente apprezzata nell'importante città del South Carolina. La bandiera sarebbe dovuta consistere in quattro triangoli rossi e bianchi con le punte rivolte al centro del vessillo. Qui era posto uno scudo blu con sopra raffigurato un sole. Sono sopravvissuti alcuni modelli della versione da battaglia di questa bandiera, tutti rettangolari, con una striscia di tessuto rosso all'inferitura. Al centro lo scudo poteva avere anche la forma di un ovale, ma probabilmente era sempre di colore blu e riportava il nome dell'unità, in qualche caso un onore di battaglia. I colori dei triangoli potevano essere invertiti [12].

Una svolta ci fu quando alla fine di agosto del 1862 il generale Beauregard assunse il comando del dipartimento che fu presto esteso a comprendere anche buona parte dello stato della Florida. Il generale che aveva fatto sì che nella principale armata operante sul fronte orientale venisse introdotta una bandiera da battaglia facilmente distinguibile da tutti si prodigò affinché anche nel profondo Sud venisse adottato tale vessillo. Proprio a Charleston dove aveva sede un altro stabilimento governativo per la produzione e stoccaggio di uniformi ed equipaggiamenti, venne allestito un compartimento per la produzione di bandiere da battaglia quasi identiche a quelle prodotte a Richmond. Beauregard in persona distribuì le prime bandiere di questo tipo alle unità della guarnigione di Charleston nella primavera del 1863. Il disegno consisteva nell'ormai radicato campo rosso con una croce di San Andrea blu bordata di bianco, su cui comparivano tredici stelle bianche. Sui quattro lati della bandiera era cucito poi un bordo bianco mentre all'inferitura era presente un'ulteriore striscia di tessuto di colore diverso a seconda dell'arma di appartenenza dell'unità, almeno in teoria. Infatti nelle bandiere per la fanteria era di colore blu, rosso per l'artiglieria e bianco per la cavalleria. Questi accorgimenti non vennero sempre rispettati come anche le misure della bandiera, che anch'esse dovevano distinguere l'arma di appartenenza dell'unità. Solitamente quelle della fanteria e artiglieria pesante misuravano circa 48"x48", quelle per la cavalleria o le batterie leggere 36"x36" o 30"x30" circa. Nei modelli più diffusi, quelli della misura da fanteria, la croce aveva uno spessore di 8" e le stelle erano del diametro di 4" e 1/2, distanziate tra loro di 8". In realtà potendo osservare gli originali si scoprirà come il grosso delle differenze con le bandiere dell'Armata della Virginia consisteva nelle modalità con cui erano realizzate piuttosto che dall'aspetto. Le bandiere da battaglia di questo dipartimento, quasi sempre prive di onori di battaglia e designazioni reggimentali, videro ampio uso fino alla fine della guerra e poiché le unità stanziate in questo settore vennero sempre più spesso trasferite in momenti critici su fronti ritenuti più importanti, il loro utilizzo è riscontrabile in buona parte delle campagne di tutte le aree della Confederazione ad est del Mississippi [13].

Note
[1]Joseph E. Johnston, "Narrative of Military Operations, Directed, During the Late War Between the States" (D. Appleton & Co., 1874), pp. 602; si veda anche l'articolo pubblicato su questo stesso sito "Le bandiere da battaglia Confederate, parte I: le bandiere statali e nazionali".
[2]P.G.T. Beauregard a B.M. Palmer, 24 gennaio 1872, lettera riprodotta in Peleg D. Harrison, "The Stars and Stripes and other American Flags" (Little, Brown & Co., 1914), pp. 337.
[3]William P. Miles a P.G.T. Beauregard, 27 agosto 1861, lettera riprodotta in Peleg D. Harrison, "The Stars and Stripes and other American Flags" (Little, Brown & Co., 1914), pp. 339-340.
[4]P.G.T. Beauregard a B.M. Palmer, 24 gennaio 1872, J.B. Walton a P.G.T. Beauregard, 30 gennaio 1872, E.C. Hancock a P.G.T. Beauregard, 1 febbraio 1872,, lettere riprodotte in
Peleg D. Harrison, "The Stars and Stripes and other American Flags" (Little, Brown & Co., 1914), pp. 338, 340-341; Carlton McCarthy, "Origin of the Confederate Battle Flag" in Southern Historical Society Papers, Volume VIII (1880), pp. 497-499.
[5]P.G.T. Beauregard a Joseph E. Johnston, 5 settembre 1861, contenuta in Eleanor S. Brockenbrough Library presso il Museum of the Confederacy, Richmond VA;.
[6]William L. Cabell, "True History of Our Battle Flag" in Confederate Veteran dell'agosto 1903, Volume XI, pp. 339; Joseph E. Johnston, "Narrative of Military Operations, Directed, During the Late War Between the States" (D. Appleton & Co., 1874), pp. 602.
[7]Constance Cary e Burton Harrison a P.D. Harrison, 25 marzo 1905, lettera riprodotta in Peleg D. Harrison, "The Stars and Stripes and other American Flags" (Little, Brown & Co., 1914), pp 347-348; Robert U. Johnson & Clarence C. Buel, "Battles and leaders of the civil war" (The Century Co., 1887), Volume I, pp. 165-166.
[8]U.S. War Department, War of the Rebellion, A Compilation of the Official Records of the Union and Confederate Armies, 128 vols, Washington, D.C.: U.S. Government Printing Office, 1880-1901, Volume 5, pp. 969; John M. Coski, "The Confederate Battle Flag: America's Most Embattled Emblem" (Belknap Press, 2006), pp. 9-10; informazioni basate sull'osservazione degli originali preservati presso la collezione del Museum of the Confederacy, Richmond VA.
[9]Echoes of Glory, "Arms and Equipment of the Confederacy " (Time Life Education, 1992), pp. 246-247.
[10]Howard M. Madaus, "Battle Flag of the Confederate Army of the Peninsula" (2000), FOTC http://www.confederate-flags.org/confederate%20army%20of%20the%20peninsula.html; informazioni basate sull'osservazione degli originali preservati presso la collezione del Museum of the Confederacy, Richmond VA.
[11]Echoes of Glory, "Arms and Equipment of the Confederacy " (Time Life Education, 1992), pp. 246-249, 252-253; informazioni basate sull'osservazione degli originali preservati presso la collezione del Museum of the Confederacy, Richmond VA; Philip Katcher, Rick Scollins e Gerry Embleton, "Flags of the American Civil War 2: Confederate" (Osprey Publishing, _), pp. 19-21.
[12]Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War South Carolina" (Pelican Publishing, 2000), pp. 32; informazioni basate sull'osservazione degli originali conservati presso le collezioni del Museum of the Confederacy, Richmond VA, e del South Carolina Confederate Relic Room and Museum, Columbia SC.
[13]Echoes of Glory, "Arms and Equipment of the Confederacy " (Time Life Education, 1992), pp. 256-257;.
informazioni basate sull'osservazione degli originali preservati presso la collezione del Museum of the Confederacy, Richmond VA; Philip Katcher, Rick Scollins e Gerry Embleton, "Flags of the American Civil War 2: Confederate" (Osprey Publishing, _), pp. 35,37.