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•Le bandiere nazionali degli Stati Confederati d'America
Testo di Matteo Fontana

Pubblicato il 09/05/2014

Introduzione
Oggi molte persone conoscono, o hanno avuto modo di vedere, quella che viene comunemente considerata la bandiera confederata: una croce di Sant'Andrea blu con tredici stelle bianche posta su un campo rosso rettangolare. Molte altre persone sanno che questo non fu in realtà il vessillo degli Stati Confederati d'America, esistiti tra il 1861 e il 1865. La controversa bandiera assai diffusa oggi non fu mai il colore nazionale del Sud ma è piuttosto una derivazione dei modelli originali e di alcune bandiere militari utilizzate dalle forze armate.
Lo scopo di questo articolo è raccontare come vennero ideate le bandiere nazionali confederate e quali disegni influenzarono la loro creazione. Va notato che quando la prima bandiera nazionale venne adottata, ma anche nel 1862, decine e decine di altri modelli vennero contemporaneamente proposti e valutati, alcuni estramente complessi e altri poco documentati. Per questo motivo, eccetto che per i casi più significanti, interessanti e curiosi, non saranno approfondite tutte le proposte avanzate dai giornali e dai cittadini ma ci si limiterà ad analizzare l'aspetto e il significato delle tre bandiere nazionali adottate dal governo confederato. Dato poi che questi tre modelli di bandiera nazionale vennero anche impiegati dalle forze armate per designare unità e ufficiali apportando spesso notevoli modifiche e adeguamenti necessari al servizio sul campo, si è scelto di non addentrarsi nella questione lasciando l'argomento ad una trattazione separata.

"Stars and Bars": la prima bandiera nazionale confederata
Quando il 9 febbraio 1861 l'appena nato Congresso Provvisorio degli Stati Confederati d'America si riunì a Montgomery, Alabama, per proseguire i lavori, Christopher G. Memminger aprì la seduta con la presentazione di una bandiera nazionale realizzata da alcune donne del South Carolina. Ecco come la descrisse ai suoi colleghi:

"Questa bandiera come si potrà vedere ispezionandola, abbraccia l'idea di una croce- una croce blu su un campo rosso.
Ora, Signor Presidente, l'idea di una croce fu senza dubbio suggerita all'immaginazione delle giovani donne dalla meravigliosa costellazione della Croce del Sud..."

Memminger si dilungò poi ad elogiare le donne che realizzarono il vessillo e a dare delle spiegazioni sul significato morale e religioso della croce. Ma la cosa non finì lì poiché il delegato aveva un altra bandiera da mostrare:

"Ho anche, Signor Presidente, un'altra proposta da un gentiluomo di gusto e talento, della città di Charleston, che offre un altro modello, che abbraccia la stessa idea di una croce, ma su un campo differente".

Sostanzialmente quindi le due bandiere erano simili ma differivano nei colori e nel numero di stelle poste sulla croce di San Giorgio. In quella della donne del South Carolina le stelle erano solo sette, corrispondenti ovvero ai sei stati che avevano dato vita alla Confederazione più il Texas che stava per unirsi in quei giorni alla nuova nazione. Nella bandiera del signore di Charleston (Robert C. Gilchrist) le stelle erano quindici e rappresentavano tutti gli stati schiavisti dell'Unione che, si sperava, avrebbero aderito alla Confederazione. Entrambi i modelli si rifacevano probabilmente alla bandiera adottata dalla convenzione secessionista del South Carolina nel 1861, ma nel caso di Gilchrist i colori e i motivi (come le strisce orizzontali) della bandiera degli Stati Uniti vennero mantenuti [1].

William Porcher Miles della Camera dei Rappresentanti propose allora che venisse creato un apposito comitato, composto da un delegato di ogni stato con il compito di decidere quale bandiera adottare come vessillo nazionale. Ricevuto l'appoggio vennero selezionati John G. Shorter per l'Alabama, Jackson Morton per la Florida, Francis S. Bartow per la Georgia, Edward Sparrow per la Louisiana, James T. Harrison per il Mississippi e lo stesso Miles per il South Carolina. Quest'ultimo funse anche da presidente del comitato [2]. La notizia della nascita del comitato diede ulteriore impeto ai già numerosi e iperattivi disegnatori e patrioti. Le carte del Congresso Confederato parlano di più di 200 proposte avanzate da circa 130 persone disperse tra gli stati secessionisti, tra quelli in procinto di lasciare l'Unione e in due casi persino da residenti di Philadelphia e New York. Mentre Miles annunciava al Congresso di essere quotidianamente inondato di proposte e di non poter gratificare pubblicamente i generosi cittadini citando ogni singolo contributo di fronte al nuovo governo, altri rappresentati del sud intervennero suggerendo quale linea il comitato avrebbe dovuto seguire per scegliere la bandiera nazionale. Ad esempio il deputato Walker Brooke del Mississippi fece mettere a verbale la seguente risoluzione:

"Che il comitato per la Bandiera e il Sigillo della Confederazione venga istruito per adottare e riportare una bandiera il più simile possibile a quella degli Stati Uniti, apportando solo quelle modifiche che si rendano necessarie per distinguere l'una dall'altra, ed adottare la prima, seguendo la disposizione delle sue stelle e strisce in base al numero di Stati in questa Confederazione".

In netta contrapposizione si schierò il presidente del comitato, Miles, che chiese di venir rimosso dall'incarico nel caso in cui la proposta di Brooke fosse stata seguita. Per Miles ciò significava privare di qualsiasi senso il comitato e adottare in conclusione un vessillo troppo simile a quello da cui si erano appena allontanati, emblema per lui di "un governo ostile e tirannico". Dopo ulteriore discussione lo stesso Brooke, severamente contestato ritirò la proposta [3]. In effetti, per un motivo o per un altro, Brooke non fu l'unico a subire l'influenza della una volta amata ed ora odiata "Stars and Stripes". Una grossa parte delle proposte consisteva in bandiere che riprendevano il modello a stelle e strisce alterando i colori, la posizione e il numero delle barre nonché del cantone e delle stelle. Altri ancora condividevano i principi di Miles ed idearono della bandiere assai fantasiose, sebbene grossomodo vennero mantenuti i colori nazionali degli Stati Uniti. Vennero introdotti nuovi elementi come ad esempio la mezza luna proposta da un anonimo "West" e altri sconosciuti, una proposta di William D. Riddle prevedeva invece una bandiera con al centro una grossa stella da cui venivano emanati dodici raggi blu e rossi mentre altre ancora erano talmente fantasiose da risultare difficile descriverle.

Dopo quasi un mese di lavoro e studio il comitato presieduto da Miles riuscì a realizzare quattro prototipi che il 4 marzo 1861 vennero presentati al Congresso Confederato a Montgomery. Questi sono descritti in una lettera inviata da Miles al generale P.G.T. Beauregard nel 1872. Uno consisteva in una bandiera molto simile a quella degli Stati Uniti con un cantone blu scuro nell'angolo sinistro che conteneva un circolo con una stella bianca per ogni stato confederato, le strisce (di un numero imprecisato) erano invece di colore blu e rosso. Un'altra consisteva in un semplice campo rosso con un cerchio blu al centro. Entrambi i modelli vennero bocciati e, eccetto che per i prototipi, non vennero mai realizzati. Una delle proposte che venne bocciata ma che vide poi ampio utilizzo nell'esercito per essere infine incorporata nelle successive bandiere nazionali e divenire oggi il simbolo più noto degli Stati Confederati, è il modello disegnato direttamente da Miles. La bandiera, che pare venne al momento ridicolizzata poiché a detta di qualcuno ricordava un paio di bretelle, consisteva in una croce di San Andrea blu bordata di bianco su cui erano applicate delle stelle bianche (sette in quel momento). Il campo era rosso. Probabilmente Miles si ispirò alla bandiera della convenzione sudista del South Carolina e alle proposte che si basavano su di questa modificando la disposizione della croce, nonché a diverse altre bandiere che gli vennero proposte e prevedevano una croce di San Andrea [4].

Infine venne presentata una quarta bandiera, questa fu quella che venne scelta per divenire la prima bandiera nazionale della Confederazione. La descrizione venne ufficialmente registrata sul giornale del Congresso confederato all'interno del rapporto della Commissione per la bandiera stilato da Miles. In questo documento veniva anche spiegato quali proposte vennero ricevute dal comitato, come vennero analizzate, scartate e come si giunse a scegliere la bandiera nazionale:

"Il numero di queste [proposte] è stato immenso, ma tutte possono essere divise in due grandi classi.
Primo. Quelle che copiano e preservano le principali caratteristiche dalla bandiera degli Stati Uniti, con leggere e insignificanti modifiche.
Secondo. Quelle che sono molto elaborate, complicate o fantasiose."

Così il comitato, attraverso le parole di Miles, spiegò come mai le bandiere troppo simili alla "Stelle e Strisce" non potevano essere prese in considerazione:

"...nessuna di esse a considerevole distanza può essere facilmente distinguibile da quella che imitano. Qualsiasi attaccamento possa essere provato verso la 'Stelle e Strisce' (un attaccamento che sia permesso di dire, il vostro comitato non condivide all'unanimità), è evidente che nell'inaugurare un nuovo governo non possiamo in alcun caso, o senza incontrare ovvie difficoltà pratiche, mantenere la bandiera del Governo da cui ci siamo ritirati. Non vi è ragione nel mantenere l'insegna di un governo che, nelle opinioni degli Stati che compongono questa Confederazione, è divenuta così oppressiva e dannosa ai loro interessi da richiedere la separazione da essa. E' inutile parlare di 'mantenere' la bandiera degli Stati Uniti quando ci siamo volontariamente separati da loro."

Come i loro padri fondatori che quando decisero di liberarsi del giogo della Gran Bretagna scelsero di abbandonare la bandiera del tiranno europeo, anche loro dovevano ora lasciare la bandiera degli Stati Uniti al passato sebbene sotto di essa erano cresciuti, erano stati educati e avevano combattuto con orgoglio. Inoltre durante lo studio effettuato dal comitato era emerso che altre nazioni come la Liberia e le Hawaii avevano già adottato una bandiera che imitava quella degli Stati Uniti. Non era quindi il caso di adottare un colore nazionale facilmente confondibile con quello di altri stati e che si potesse accostare a quello di "una comunità di negri liberi e di una razza di selvaggi". La grande quantità di prototipi che si rifacevano alla bandiera degli Stati Uniti e l'attaccamento ad essa di molti degli stessi politici della nuova Confederazione portò comunque il comitato a decidere che il nuovo colore nazionale dovesse richiamare almeno in parte la bandiera dell'Unione. Per quanto concerne invece la seconda categoria di bandiere, Miles si limitò a liquidarle così nel suo rapporto:

"...per quanto possano essere belle, quando realizzate dalle abili dita di una donna in seta, raso e ricamate, esse non sono appropriate come bandiere. Una bandiera dovrebbe essere semplice, facile da realizzare, e, sopra ogni cosa, possibile da realizzare in stamigna. Dovrebbe differire dalla bandiera di qualsiasi altro paese, luogo o popolo. Dovrebbe essere significativa. Dovrebbe essere facilmente distinguibile a grande distanza. I colori dovrebbero essere ben contrastanti e durevoli, e punto non meno importante, dovrebbe essere di impatto e magnifica."

Alla fine del rapporto venne annotato l'aspetto che la bandiera proposta dal comitato e scelta dal Congresso avrebbe dovuto avere:

"E' completamente diversa da qualsiasi altra bandiera nazionale. I tre colori di cui è composta-- rosso, bianco e blu -- sono i veri colori repubblicani. In araldica sono emblematici delle tre grandi virtù -- di valore, purezza e verità...
Il vostro comitato, pertanto, raccomanda che la bandiera degli Stati Confederati d'America consista in un campo rosso con uno spazio bianco che si estende orizzontalmente attraverso il centro, e uguale in larghezza ad un terzo della larghezza della bandiera. Gli spazi rossi sopra e sotto sono della stessa larghezza di quello bianco. Il cantone blu si estende giù attraverso lo spazio bianco e si ferma allo spazio rosso inferiore. Nel centro del cantone un circolo di stelle bianche corrispondente al numero di Stati nella Confederazione."
[5]

Va notato che non venne mai emanata nessuna legge che stabilisse legalmente l'adozione di questa bandiera e che pertanto, per i successivi due anni, venne utilizzata formalmente ma senza l'effettivo sostegno di un atto che ne riconoscesse il significato o le modalità di adozione, eccetto che per quanto contenuto nel rapporto del Comitato inserito nel Giornale del Congresso. Ad ogni modo, passato da poco mezzogiorno del 4 marzo 1861 la prima bandiera nazionale confederata venne scelta. Il commodoro Duncan N. Ingraham della marina confederata fu inviato immediatamente al numero 49 di Market Street, dove si trovava il negozio di George Cowles, col compito di fare immediatamente realizzare una bandiera da issare in giornata, in una cerimonia simbolicamente parallela al discorso inaugurale tenuto dal presidente Abraham Lincoln a Washington D.C.. Nella lettera di Miles scritta a Beauregard nel 1872, il politico sostenne che nella bandiera realizzata nel negozio di Cowles fu utilizzata della lana merino poiché la stamigna non era disponibile al momento in città. Presso l'Alabama Department of Archives and History è preservato un piccolissimo frammento di lana blu donato da William C. Todd nel 1866 e che dovrebbe provenire proprio da questa bandiera, ma non è certo che sia così poichè potrebbe in realtà provenire da un prototipo posseduto dal Comitato del Congresso [6].
Al momento della cerimonia il presidente della Confederazione Jefferson Davis declinò l'onore di issare il colore nazionale sul campidoglio confederato di Montgomery. Il privilegio venne quindi dato a Letitia C. Tyler, giovane nipote del presidente degli Stati Uniti John Tyler. Sette donne a rappresentare gli stati della Confederazione ricevettero la bandiera appena realizzata sulle note della "Marsigliese" e "Red, White and Blue", poi la porsero a Letitia Tyler. La ragazza issò la prima bandiera nazionale confederata, erano le 16:00 del 4 marzo 1861 e ai piedi del campidoglio la banda militare ora suonava "Dixie", la folla esultava e i cannoni salutavano con una salva la bandiera [7].
Il fatto che mancasse qualsiasi tipo di atto che stabilisse legalmente l'adozione della prima bandiera nazionale significa che allo stesso modo non esistettero mai delle misure ufficiali con cui realizzare i vessilli (eccetto che per quelle utilizzate dalle forze armate). Ogni produttore utilizzò delle misure decise autonomamente e osservando le diverse bandiere originali preservate sino ad oggi siamo in grado di scorgere una moltitudine di proporzioni. Altrettanto varie sono le modifiche apportare al disegno originale della bandiera che riguardano quasi esclusivamente il cantone blu. Innanzitutto le stelle nel corso dei mesi aumentarono, da sette passarono a nove con l'ingresso della Virginia e dell'Arkansas nella Confederazione, poi a undici in estate con l'arrivo del Tennessee e del North Carolina, infine divennero tredici entro la fine del 1861 con l'ammissione di Missouri e Kentucky. Ovviamente non a tutte le bandiere vennero aggiunte le stelle e molte rimasero ad esempio con solo sette o undici stelle. In alcuni casi era addirittura inserita un'unica stella o più di tredici. Le variazioni più importanti riguardavano anche la disposizione delle stelle che invece di essere uguali e disposte in cerchio erano allineate come nella bandiera degli Stati Uniti, oppure disposte a formare ogni sorta di croce. In alcuni casi una stella più grande veniva posta al centro del cerchio oppure venivano usate stelle a sei punte al posto delle più comuni stelle a cinque. Altre modifiche riguardavano le tonalità dei tessuti impiegati, esistono originali che mostrano cantoni di colore azzurro o barre rosse di tonalità più scura o più chiara. Quando poi la prima bandiera nazionale era utilizzata da unità militari le personalizzazioni erano ancora più marcate con l'inserimento di scritte, stemmi o altri elementi decorativi.

La prima bandiera nazionale si diffuse rapidamente nel 1861 e rimase ampiamente in uso almeno fino al 1863, ma non vi è dubbio che alcuni militari e civili proseguirono ad utilizzarla fino al termine del conflitto nel 1865. Sin dai primi giorni di utilizzo, la bandiera prese ad essere conosciuta anche come la "Stars and Bars", ovvero la "Stelle e Barre", in contrapposizione alla "Stelle e Strisce" degli Stati Uniti. La creazione di tale appellativo è attribuito a Johnson J. Hooper, editore di un giornale e membro del Congresso Provvisorio [8].
Nel dopoguerra si scatenò però una lunga battaglia tra due persone che rivendicarono la paternità del disegno originale della bandiera. Uno fu Orren Randolph Smith del North Carolina, veterano della guerra in Messico del 1848, della spedizione in Utah del 1857 e della guerra civile. L'altro era Nicola Marschall, un artista Prussiano emigrato in Alabama e che durante la guerra servì nel genio dell'esercito confederato. Marschall è noto per aver ideato l'uniforme confederata anche se in realtà non ci sono prove certe che essa derivò interamente dalle sue idee. La controversia fu comunque tale che nei primi del '900 lo United Confederate Veteran (associazione dei veterani sudisti) intraprese un'indagine per fare chiarezza. Nel 1931 anche il più autorevole Alabama Department of Archives and History condusse approfondite indagini per conto dello stato dell'Alabama nel tentativo di placare una volta per tutte il dibattito. Smith ci ha lasciato la sua testimonianza personale circa la controversia, in particolare in un documento racconta di come dopo la secessione degli stati del Sud e l'attacco a Fort Sumter abbia realizzato che la nascita di una nuova nazione fosse imminente e che una bandiera per guidare gli uomini in battaglia sarebbe stata presto necessaria. Sebbene l'attacco a Fort Sumter avvenne dopo l'adozione della "Stars and Bars", alcuni ritengono che l'uomo potrebbe essersi confuso o aver sfruttato tali accadimenti per arricchire il suo racconto che fu realizzato nel 1910, molti anni dopo la guerra e quando lo stesso Smith era decisamente avanti negli anni. Ecco cosa dichiarò Smith:

"Presi l'idea della mia bandiera dalla Trinità, ' Tre in Uno'. Le tre barre simboleggiavano la Chiesa, lo Stato e la Stampa. Il rosso rappresentava lo Stato, legislativo, giudiziario ed esecutivo; il bianco la Chiesa, Padre, Figlio e Spirito Santo; il rosso la stampa, libertà di parola, libertà di coscienza e libertà di stampa-- tutte tenute assieme da un campo blu (i cieli sopra ogni cosa), che conteneva una stella per ogni Stato nella Confederazione. Le sette stelle bianche, tutte della stessa misura, erano disposte in cerchio, a dimostrare che ogni Stato aveva eguali diritti e privilegi indifferentemente dalle dimensioni o dalla popolazione. Il cerchio, non avendo testa nè piede, resisteva per l'eternità e significava 'Tu difendi me e io proteggerò te'. Ebbi la bandiera completa nella mia mente prima che il Congresso Confederato fece pubblicità per ricevere modelli, e quando gli annunci apparvero andai da una mia amica, Miss Rebecca Murphy (che è ora la signora W.B. Winborne di Wilson, N.C.) e le chiesi se potesse realizzare una piccola bandiera, le dissi come farla".

La signora Rebecca (Murphy) Winborne e un'amica dei due, la signora Sue Jasper Sugg, rilasciarono dichiarazioni giurate nelle quali confermarono la versione di Smith e sostennero che un prototipo venne inviato al Congresso confederato di Montgomery. Devereaux D. Cannon è stato uno dei più attivi studiosi delle bandiere della guerra civile, in un suo articolo rivelò che tra le carte del Comitato per la Bandiera preservate presso i National Archives non vi è traccia di un modello inviato da Smith. Tuttavia la sua dichiarazione non è da scartare completamente poiché molti dei modelli inviati a Montgomery non portavano il nome del disegnatore ed alcuni documenti e modelli sono stati separati o persi [9].
Attualmente è però Nicola Marschall ad essere riconosciuto prevalentemente come il possibile ideatore della "Stars and Bars". Marschall non era nuovo nel realizzare bandiere. Nel 1860 e nel 1861 ne creò diverse per compagnie di milizia e di volontari dell'esercito confederato nel suo studio di Marion, in Alabama. Nel 1905, in almeno due giornali, Marschall raccontò di come creò la bandiera confederata. Secondo la sua storia la signora Napoleon Locket, di cui due dei suoi figli erano sposati con due figlie del governatore dell'Alabama Andrew B. Moore, si recò da lui per proporgli di disegnare una bandiera per la neonata Confederazione:

"Presi matita e carta e realizzai tre differenti modelli. Il primo consisteva in due strisce rosse e una bianca, sette stelle bianche stavano all'interno di un cantone blue nell'angolo in alto a sinistra, ed indicavano il numero degli Stati che avevano allora secceduto. Il secondo modello aveva il cantone con le stelle all'estrema sinistra della striscia bianca invece che in quella rossa. Il terzo modello aveva due intere strisce rosse in alto e in basso, la striscia bianca a metà con il cantone blu e le stelle bianche al centro" [10].

Questo episodio è confermato dalla dichiarazione giurata di una delle figlie della Locket. Inoltre un altro figlio della signora scrisse di aver visto i modelli a casa della madre a Marion nell'estate del 1861. Nel 1869 il generale Nathan Bedford Forrest e il colonnello Edward W. Rucker incontrarono l'ex governatore Moore che gli raccontò di come Marschall realizzò la prima bandiera nazionale e, il giorno seguente, Marschall in persona gli confermò la storia. L'indagine condotta dagli archivi dell'Alabama per conto dello Stato portò poi alla luce altre dichiarazioni giurate e lettere di cittadini che rivelarono di essere a conoscenza della storia nel febbraio e marzo del 1861. Tuttavia anche dei modelli di Marschall non vi è traccia tra le carte del Comitato del Congresso. Sempre secondo lo studioso Devereaux D. Cannon, il fatto che il figlio della signora Locket abbia visto i modelli nella casa della madre probabilmente nell'estate del 1861, spiegherebbe come mai non vi sia traccia di essi tra i documenti. Lo studioso ipotizza che il governatore Moore, che avrebbe dovuto portare i modelli a Miles, li abbia in seguito recuperati oppure che si limitò a descriverli oralmente al presidente del Comitato. Sebbene la versione di Marschall sembra essere più solida, vantando della testimonianza dello stesso governatore Moore che fu sempre convito che il prussiano fosse l'autore della bandiera, non possiamo non continuare ad avere dei dubbi, in particolare se teniamo presente che non vi è traccia delle proposte di questi due individui sui documenti del Congresso e se consideriamo anche una dichiarazione apparsa sul Daily Advertiser del 5 marzo 1861 di Montgomery: "[la bandiera] fu il risultato del lavoro del Comitato nominato dal Congresso, non essendo nessuno dei modelli inviati da individui ritenuto adatto" [11].
Proprio basandosi su quest'ultima dichiarazione, lo studioso di vessillologia Devereaux D. Cannon presentò in un suo articolo una terza ipotesi sulla provenienza della prima bandiera nazionale. Smith e Marshall potrebbero aver inconsapevolmente ideato lo stesso modello di bandiera, il fatto che non vi è traccia delle loro proposte sulle carte del Congresso e l'affermazione che la bandiera fu il frutto della creatività del Comitato farebbe però cadere entrambe le rivendicazioni. Tra le numerose proposte di cui vi è traccia ne esiste una catalogata come numero 64 e presentata al Congresso il 14 febbraio 1861 dal delegato William W. Boyce del South Carolina. Il prototipo della bandiera era accompagnato da una lettera realizzata dall'autrice, la signora Catharine Stratton Ladd, una maestra di Winsboro, South Carolina:

"In allegato vi invio una bandiera per la nuova Repubblica disegnata dal Signor Ladd, che è semplice, come tutte le bandiere nazionali dovrebbero essere. Ha tre colori, con un cantone rosso, sette stelle, e una falce di luna.
E' interamente un disegno del Signor L[add], con eccezione delle stelle poste in cerchio o in una ghirlanda, e il posizionamento della falce di luna in mezzo ad esse, che ho pensato essere un appropriato emblema per la nostra giovane Repubblica; posizionando le stelle in una ghirlanda altre potrebbero essere aggiunte formando una ghirlanda più grande quando altri Stati si uniranno."

La lettera, che era accompagnata anche da un'illustrazione, descrive un modello praticamente identico a quello che diverrà la prima bandiera nazionale confederata. Le uniche differenze consistono nei colori invertiti del cantone e delle due barre e nella presenza di una mezzaluna al centro del cerchio di stelle [12].

Sebbene oggi Nicola Marschall sia indicato come il più probabile ideatore della prima bandiera confederata, a dispetto di Smith che all'inizio del '900 godette di maggiore considerazione, in realtà non abbiamo alcuna prova certa su chi fu ad ideare la bandiera confederata che per due anni sventolò su edifici, navi e soldati degli Stati Confederati d'America. Le prove più concrete rendono plausibile l'ipotesi che fu realmente il frutto del lavoro del Comitato che si basò prevalentemente sul modello dei coniugi Ladd e su altre bandiere che riprendevano il modello degli Stati Uniti. Non sapremo però mai con certezza l'esatta origine di questo colore nazionale.

Verso la seconda bandiera nazionale: le proposte del 1862
L'adozione della "Stars and Bars" non lasciò tutti soddisfatti. Il presidente del Comitato per la bandiera fu il primo che rimase deluso dalla decisione del Congresso. Egli era fermamente contrario all'adozione di una bandiera che ricordava quella degli Stati Uniti e, per le stesse ragioni, nel corso dei mesi molti altri cittadini della Confederazione presero a disprezzare la bandiera nazionale. Con l'inizio della guerra e le prime battaglie, emerse che la bandiera era molto più simile a quella degli Stati Uniti di quanto non si pensasse. Proprio dall'esercito provennero le lamentele più intense poiché i colori reggimentali che consistevano spesso in una bandiera nazionale non si distinguevano da quelli delle unità federali quando si trovavano ad un certa distanza o quando sul campo di battaglia vi era fumo o assenza di vento. I generali P.G.T. Beauregard e Joseph E. Johnston al comando delle forze confederate sul fronte orientale tentarono verso la fine dell'estate del 1861 di ovviare al problema. Beauregard contattò Miles per capire se il Congresso potesse cambiare la bandiera nazionale. Il presidente del Comitato che aveva anche assistito il generale durante il bombardamento di Fort Sumter, rispose che non era possibile ma che anche lui come Beauregard trovava l'attuale bandiera inappropriata:

"Temo che ora sia dura come quando eravamo a Montgomery allontanare del tutto la gente dal desiderio di appropriarsi di alcune reminiscenze della 'vecchia bandiera'. Siamo ora così vicini alla chiusura della sessione [del Congresso] che anche se potessimo imporre una votazione, temo fortemente che non saremmo debitamente ascoltati. Alcuni pensano che il Congresso provvisorio debba lasciare la questione a quello permanente. Se così fosse allora questa potrebbe essere una bandiera provvisoria.... Temo che non si possa fare niente; ma ci proverò."

Miles avrebbe di gran lunga preferito che il Congresso adottasse il modello da lui proposto, una croce di San Andrea blu bordata di bianco su campo rosso, con una stella bianca per ogni stato della Confederazione sula croce. Ricevute queste osservazioni, Beauregard decise allora di far adottare all'esercito una bandiera apposita. Il modello di Miles piacque al generale e all'inizio del 1862, in forma quadrata e con qualche lieve modifica fu adottata dalle truppe del fronte orientale per poi rapidamente diffondersi in tutte le armate confederate [13].
I cittadini confederati, nonostante l'inattività del Congresso in materia, si diedero da fare. Soprattutto verso la fine del 1861 e l'inizio del 1862 cominciarono ad apparire sempre più spesso su tutti i giornali del sud articoli che criticavano o denigravano la bandiera. Si andava dal giornalista che si limitava a descriverla come una "abominevole parodia delle Stelle e Strisce" e che premeva per un rapido cambiamento, a quello che in termini ragionevoli esprimeva i sentimenti, i motivi e le necessità condivisi dal grosso della popolazione sudista che voleva un cambiamento [14]. Altrettanto numerosi erano i cittadini e i giornalisti che raccoglievano e pubblicavano nuove proposte, alcune delle quali vennero poi inoltrate al Congresso. Come all'inizio del 1861, anche nel 1862 i nuovi disegnatori diedero ampio spazio alla fantasia. Analizzando le proposte e gli articoli di giornale si riscontra però una forte necessità di abbandonare alcuni elementi che al momento di disegnare la prima bandiera nazionale vennero difesi e riproposti più volte. Forse a causa dell'avvento della violenta guerra il disegno a stelle e strisce divenne ora uno degli elementi di cui sbarazzarsi, per molti le stesse stelle dovevano essere abbandonate e per alcuni anche la combinazione dei colori rosso, bianco e blu era troppo legata al passato. In un articolo del Charleston Mercury del 2 gennaio 1862 un corrispondente da Richmond descrisse una bandiera esposta sulle finestre dell'ufficio del Dispatch:

"tre barre orizzontali; quella inferiore nera, quella a metà porpora, la superiore bianca con delle stelle su di essa. La barra nera è pensata per far sapere all'umanità che la confederazione è scaturita dal repubblicanesimo nero."

Il dibattito sul cambiamento era tale che sempre nello stesso giornale (ma anche su altri di tutta la Confederazione), nell'edizione del 15 febbraio, venne data la notizia errata che il Congresso aveva adottato all'unanimità una nuova bandiera che consisteva in un cantone blu, con quattro stelle bianche disposte a formare un quadrato, su campo rosso. Il 6 marzo il Mercury pubblicò altre quattro curiose proposte, di cui la quarta riprendeva l'idea di utilizzare il colore nero. Sappiamo che un prototipo di questo vessillo venne realizzato ed issato a Charleston su un'asta lungo la Broad Street:

"...è una bandiera di particolare dignità e semplicità. E' totalmente differente dalla bandiera di qualsiasi altra nazione, e sopratutto è differente da quella della nazione Yankee. Quelli che immaginano che una bandiera debba essere simbolica, scopriranno nei colori di questa --bianco e nero-- un ovvio significato. Uno stendardo del genere vorrebbe impersonare la nostra fede nella 'peculiare istituzione,' ed essere un segno duraturo della nostra determinazione a mantenere tale istituzione mentre esisteremo come un popolo indipendente. Per usi marittimi questa bandiera proposta, sebbene abbandoni le eterne stelle Yankee e la logora combinazione di 'rosso, bianco e blu,' sarà distinguibile a grande distanza come nessun'altra."

La seconda proposta consisteva nella bandiera ideata da Miles ed entrata in uso nell'esercito confederato, mentre la prima in una bandiera divisa verticalmente a metà. Il campo a destra era rosso, quello a sinistra era bianco ma tagliato diagonalmente a metà. L'angolo superiore quindi era blu e al suo interno era posto un cerchio di stelle bianche. A detta dell'articolo questa bandiera, ben superiore alla "Stelle e Strisce", fu sottoposta nel 1861 al Congresso che la scartò [15].

Le bandiere descritte sino ad ora apparvero sui giornali e vennero forse considerate solo marginalmente dal Congresso (ammesso che fossero state inoltrate), alcune di queste come molte altre non erano pratiche e difficilmente sarebbero mai diventate una bandiera nazionale. Tuttavia la terza proposta che compare sul Mercury del 6 marzo 1862 sembrerebbe aver avuto un certo seguito. Essa potrebbe essere stata ispirata da un altro vessillo descritto il 6 febbraio del 1862 sul Daily Dispatch di Richmond. Su questo giornale apparve un articolo dove veniva riportata la proposta di un anonimo "W.L.B." per un nuova bandiera nazionale:

"La Croce del Sud, su un campo rosso, è espressiva delle attuali condizioni della nostra giovane nazione, minacciata da ogni lato da una barbara guerra; la causa del Sud è ancora pura, immacolata, e indenne. La Croce è concepita per essere puramente simbolica del Sud, e non fa riferimento a credo religiosi, e per evitare di offendere qualcuno è stata adottata una Croce di San Andrea.
Il Sole, su campo blu, è emblematico del Sud; del suo clima, le sue produzioni, e la sua unicità di interessi.
Il campo blu, su cui è posto il Sole, rappresenta la causa comune di tutti gli Stati Sudisti centrata sul Sud stesso; significa fraternità e fedeltà reciproca degli Stati in questo loro momento di difficoltà.
Questa bandiera è semplice nella sua costruzione; è completamente diversa da qualsiasi altra in esistenza, e grazie alla sua vistosità, può essere avvista e distinta da chiunque a grande distanza."

Esattamente un mese dopo, sul Mercury, assieme alle altre tre bandiere descritte qualche paragrafo più sopra, veniva proposta una bandiera simile:

"La terza [bandiera proposta] è unica e magnifica. La divisione è simile a quella della vecchia bandiera dei Cavalieri Templari, ma i colori e il centro sono differenti. Il sole, con un raggio per ogni Stato, ci dispensa delle stelle prese in prestito, ed è emblematico della latitudine del nostro paese, della nostra ricchezza agricola, e anche del calore e della genialità del carattere Sudista."

Lo schizzo che accompagna la descrizione ci permette di capire che la bandiera doveva essere divisa in quattro triangoli che puntavano verso il centro dove si trovava uno scudo blu su cui era collocato un sole raggiante giallo. I triangoli a destra e a sinistra dello scudo dovevano essere rossi, quelli sopra e sotto bianchi. Il bordo della bandiera era blu [16]. Sembrerebbe che nella primavera del 1862 questi due modelli di bandiera vennero presi in seria considerazione non solo dai lettori del giornale, ma anche da alcune autorità militari e lo stesso Congresso confederato. Infatti bisogna sapere che il 18 febbraio 1862 il Congresso Provvisorio venne finalmente rimpiazzato dal Primo Congresso regolarmente eletto. Immediatamente il nuovo organo decise di prendere seriamente la questione di rimpiazzare la bandiera nazionale. Il 19 febbraio alla Camera dei Rappresentanti, William P. Chilton dell'Alabama propose che venisse costituito un Comitato per la Bandiera e il Sigillo. Il 25 il Senato approvò la proposta e venne così creato un Comitato Congiunto di tre senatori e tre rappresentanti. I senatori nominati erano William B. Preston della Virginia, James L. Orr del South Carolina e Thomas J. Semmes della Louisiana. I rappresentanti invece Peter W. Gray del Texas, William R. Smith dell'Alabama e Alexander R. Boteler della Virginia. Semmes e Boteler erano i due presidenti della Commissione [17]. In un modo o nell'altro è molto probabile il Comitato Congiunto visionò una delle due proposte e formulò un disegno che avrebbe dovuto sostituire la "Stelle e Barre" poiché il 19 aprile presentò il seguente rapporto sotto forma di risoluzione congiunta:

"Il Comitato Congiunto per la Bandiera e il Sigillo sottopone al giudizio del Congresso il disegno di una bandiera degli Stati Confederati d'America.
Le considerazioni che hanno influenza il comitato nel selezionare il disegno proposto sono--
Primo. Non somiglia alla bandiera di nessun'altra nazione.
Secondo. I suoi colori distintivi, che la rendono identificabile a distanza.
Terzo. La sua semplicità e la conseguente facilità di fabbricazione in caso di emergenza.
Quarto. La sua conformità alle regole dell'araldica.
Quinto. La sua simbolizzazione delle caratteristiche di un popolo libero e prospero.
Antichi araldi, nel loro pittoresco linguaggio, descriverebbero questa bandiera come un saltiere argento su campo rosso con uno scudo azzurro, caricato di un sole nella sua gloria, oppure,
Campo rosso che denota prodezza marziale, audacia, coraggio, valore;
Il saltiere una onorevole ordinarietà in araldica, emblema di progresso e potenza, il suo colore bianco indica purezza, innocenza e gentilezza;
Il blu dello scudo rappresenta la giustizia, fede, perseveranza e vigilanza;
Il sole manifesta il dominio, la generosità e la stabilità della Confederazione.
Quasi tutti i disegni sottoposti al comitato contenevano una combinazione di stelle. Questo emblema araldico, tuttavia, è stato scartato come segno del nostro intero ed assoluto distacco dagli 'Stati Uniti' e il completo annientamento della anche più debole speranza di una riconciliazione"
.

Il saltiere della descrizione non è altro che il termine araldico della figura corrispondente ad una croce di San Andrea. L'uso di tale termine per descrivere quella croce si deve probabilmente alla volontà dei sudisti di non dare alcuna connotazione religiosa alla croce, alla luce del fatto che nel 1861 la comunità ebraica del South Carolina scrisse al Congresso chiedendo che nella bandiera non venissero ammessi elementi con significati religiosi discriminanti per una parte della popolazione del Sud. William P. Miles, presidente del primo Comitato e che disegnò una delle prime bandiere con una croce del genere (bandiera che divenne come già detto quella da battaglia della Confederazione) fu forse il primo a sottolineare la necessità di chiamare la croce con il termine saltiere, per rendere chiaro che era un simbolo araldico e non religioso. Ad ogni modo la bandiera proposta al Congresso il 19 aprile consisteva in un saltiere, o croce di San Andrea, di colore bianco. Il campo era rosso e al centro della croce si trovava uno scudo blu su cui era inserito un sole giallo, i raggi erano tanti quanti gli stati che aderivano alla Confederazione. Al Senato ci si limitò a presentare il rapporto mentre alla Camera dei Rappresentanti si votò per rimandare di novanta giorni la risoluzione, ma per qualche motivo la questione non fu più ripresa dal Congresso e la bandiera abbandonata. Il giorno stesso e nelle ore successive alcuni giornali della capitale, citati da quelli del resto del paese, diffusero l'errata notizia che questo vessillo venne adottato come nuova bandiera nazionale. Il Mercury di Charleston orgogliosamente esibiva uno schizzo della bandiera e dichiarava:

"La nuova bandiera è certamente ricca, brillante e facilmente distinguibile. Il Sole è stato molto frequentemente raccomandato come l'emblema più appropriato per il Sud, e i raggi, che devono essere alternati tra lunghi e corti, saranno sufficienti a rappresentare la sovranità degli Stati. Molti avrebbero preferito una soluzione più semplice, che consistesse in solo due colori; ma il fatto che il disegno del Comitato non ricordi la bandiera degli Yankee, ci fa supporre che sarà ben apprezzato dal popolo. La nuova bandiera comunque, non ha ancora ricevuto l'approvazione del Congresso, e potrebbe venir rifiutata".

I toni di questi articoli, che lasciavano intendere che era stata adottata una nuova bandiera o che la sua accettazione era solo più questione di una formalità, portò alcune unità militari ad adottare vessilli somiglianti a questo disegno. In realtà è possibile documentare la realizzazione di una sola bandiera, sopravvissuta sino ad oggi, creata seguendo questo disegno per una batteria di artiglieria. Vennero create poi altre bandiere, appartenenti a tre o quattro unità stazionate a Charleston, che riprendevano però la variante di questa bandiera proposta nel Mercury del 6 marzo [18].

"Stainless Banner": la seconda bandiera nazionale confederata
Dopo il gran parlare dei primi mesi del 1862 e il fallimentare tentativo del Congresso di adottare una nuova bandiera il 19 aprile, l'acceso dibattito sulla bandiera nazionale subì una battuta d'arresto. Per tutto il 1862 il Congresso confederato continuò a ricevere regolarmente delle nuove proposte che venivano inoltrate al Comitato Congiunto ma fino alla primavera del 1863 la controversia sembrò affievolirsi. Forse una parte delle polemiche cessarono poiché l'esercito aveva ormai trovato ed adottato alcuni modelli di bandiere da battaglia che in parte avevano risolto il problema, oppure il motivo va cercato altrove. Ad ogni modo nella primavera del 1863 si presentò nuovamente l'opportunità di effettuare un cambio di bandiera. Di fatti il 22 aprile, il senatore Semmes del Comitato Congiunto presentò al Senato una proposta di legge che venne accettata e inoltrata alla Camera dei Rappresentanti:

"Che la bandiera degli Stati Confederati sia come segue: un campo bianco con la bandiera da battaglia come cantone, che dovrà essere quadrato ed occupare due terzi dell'altezza della bandiera, e una barra blu, di un terzo dell'altezza della bandiera, dividerà il campo in lunghezza."

Proprio il giorno seguente l'editore del Savannah Morning News, William T. Thompson, scrisse un articolo sul suo giornale nel quale esprimeva i soliti problemi legati alla "Stelle e Barre", spiegava perchè bisognava cambiare bandiera e infine quale nuovo vessillo sarebbe stato giusto adottare:

"La nostra idea è semplicemente di combinare l'attuale bandiera da battaglia con uno stendardo puramente bianco; la nostra Croce del Sud, blu su un campo rosso, prenderà posto sulla bandiera bianca nella stessa posizione occupata dal cantone blu nella bandiera degli Stati Uniti, o la croce di San Giorgio nella bandiera britannica. Come popolo, stiamo combattendo per mantenere la supremazia imposta da Dio dell'uomo bianco sulla inferiore razza di colore; una bandiera bianca sarebbe così emblematica per la nostra causa. Su un campo rosso spiccherà la nostra Croce del Sud, impreziosita con le stelle della nostra confederazione, il tutto combinato, preserva il bellissimo contrasto del rosso, bianco e blu. Una bandiera del genere sarebbe pura, bella e significativa, mentre sarebbe facilmente realizzabile in seta o stamigna. Sarebbe facilmente distinguibile dalle bandiere di altre nazioni.
Si potrebbe obbiettare che una bandiera in cui il bianco prevale potrebbe essere confusa per una bandiera di tregua, che non sarebbe distinguibile come una rossa o blu, che si sporcherebbe facilmente, ecc. La prima obiezione non è corretta, perchè il campo rosso e la croce blu sarebbero una caratteristica evidente della bandiera, e la loro posizione in alto vicino all'asta non può essere nascosta dalle pieghe della bandiera [afflosciata]. Tra il fumo della battaglia, o in mare contro il cielo azzurro, il bianco spiccherebbe vivamente, allo stesso modo delle stelle e strisce di aboliziolandia [traduzione approssimativa dell'inglese abolitiondom, termine dispregiativo con cui erano chiamati gli Stati Uniti, nazione abolizionista], del tricolore di Francia, o la bandiera rossa dell'Inghilterra; per quanto concerne le altre obiezioni, abbiamo sempre notato che le strisce bianche hanno sempre spiccato in battaglia e nella brezza e sono sempre apparse fresche e splendenti quanto quelle rosse"
.

Quando lo stesso editore apprese che il giorno precedente il Senato aveva approvato e inoltrato alla Camera una bandiera simile ma con una barra orizzontale blu al centro, auspicò che qualcuno la eliminasse in quanto rovinava la purezza e il significato del campo bianco oltre che la simmetria e l'armonia della bandiera da battaglia inserita nel cantone. Evidentemente qualcuno la pensava come lui al Congresso, oppure i Rappresentanti che si riunirono il primo maggio 1863 avevano letto le sue argomentazioni circa la presenza della barra blu (argomentazioni condivise anche da articoli apparsi su altri giornali). Infatti quando quel giorno la Camera si riunì per discutere della proposta arrivata dal Senato vennero avanzate alcune modifiche al disegno originariamente concepito dal Comitato e approvato dal Senato. Dopo alcune discussioni e tentativi di modifica venne votato con successo un disegno definitivo che fu accettato dal Senato. Il Congresso emanò quindi un Atto per cambiare ufficialmente la bandiera nazionale:

"Che la bandiera degli Stati Confederati sia come segue: un campo bianco, lungo due volte l'altezza della bandiera, con il cantone (usato attualmente come bandiera da battaglia) quadrato e di due terzi l'altezza della bandiera, costituito da un campo rosso; su di esso un ampio saltiere blu, bordato di bianco, blasonato con stelle a cinque punte bianche, corrispondenti nel numero agli Stati Confederati".

Come auspicato da Thompson e molti altri, la barra orizzontale blu venne eliminata dalla Camera. La seconda bandiera nazionale consisteva quindi in un vessillo completamente bianco eccetto che per il cantone, che non era altro che la bandiera proposta da Miles nel 1861 e adottata alla fine di quell'anno in forma quadrata come bandiera da battaglia dal grosso dell'esercito confederato [19]. La nuova bandiera conteneva due elementi che dal 1862 erano molto apprezzati dall'opinione pubblica. Uno era la rottura dal tradizionale uso americano dei colori rosso, bianco e blu rimpiazzati dal predominante bianco. L'altro era l'impiego della bandiera da battaglia, divenuto già simbolo delle brillanti vittorie ottenute dall'esercito sul fronte orientale e a cui moltissimi si erano già affezionati [20]. Ben presto venne realizzato il primo esemplare di questa bandiera, uno piuttosto grosso destinato a sventolare sul campidoglio di Richmond. La morte dell'amato generale Thomas J. "Stonewall" Jackson modificò il debutto di tale bandiera che venne invece utilizzata per coprire la bara del condottiero sudista. Da qui il vessillo prese ad essere chiamato in alcune circostanze "Jackson Flag" (bandiera di Jackson), ma il vero soprannome con cui divenne presto noto fu "Stainless Banner" (bandiera senza macchia) [21]. Ciò era dovuto alla forte predominanza del colore bianco che presto si rivelò un problema. Di fatti dopo un iniziale entusiasmo anche la seconda bandiera nazionale iniziò a creare dei problemi. Secondo alcuni il punto della questione stava nel fatto che il Congresso dopo aver eliminato la barra orizzontale blu non procedette a rivedere le misure, ovvero accorciando la lunghezza. Il risultato fu che il cantone era troppo piccolo rispetto al campo bianco e risaltava poco, sopratutto quando non vi era vento. In realtà osservando gli originali scopriamo che tali proporzioni non vennero sempre rispettate, anche nel caso delle bandiere nazionali impiegate dalle unità militari. Quindi anche nei vessilli dove le proporzioni di cantone e campo bianco erano diverse il problema si riproponeva.
A differenza della proposta del 19 aprile 1862 dove il rapporto del Comitato per la Bandiera era accompagnato da una dettagliata descrizione dei significati dei colori e dei simboli, per quanto riguarda la seconda bandiera nazionale non esiste alcuna spiegazione ufficiale. Mentre alcuni cittadini, come Thompson citato poco sopra, si spinsero a dare significati anche razziali al colore bianco, in realtà l'unico senso che possiamo dare all'ampio campo bianco è quello comunemente associato a questo colore in vessillologia, ovvero la purezza.
Gradualmente questa seconda bandiera iniziò ad entrare in uso in ambito civile e militare, le principali variazioni riguardavano quelle impiegate dalle forze militari che vi applicavano come nel caso della "Stars and Bars" nomi di unità, onori di battaglia ed altri emblemi. Questa bandiera rimase ampiamente in uso fino alla fine del conflitto nel 1865.

"Blood Stained Banner": la terza bandiera nazionale confederata
Come appena detto, dopo un iniziale successo la seconda bandiera nazionale cominciò ad attirare delle critiche per via del colore bianco che risultava troppo predominante rispetto al cantone e faceva sembrare il vessillo nazionale una bandiera di tregua. Tuttavia per circa due anni la bandiera rimase indisturbata al suo posto. Forse a causa di una diminuzione dell'entusiasmo popolare, della perdita di fiducia nella vittoria o per altri motivi, dal 1863 in poi il Congresso ricevette sempre meno proposte di nuove bandiere nazionali. Nessuna di quelle poche che vennero inoltrate fu discussa e nemmeno i giornali sembrerebbero aver più dato spazio alle idee dei cittadini. Solo nel gennaio del 1865 ci fu un nuovo tentativo di modifica che venne ampiamente documentato in un articolo del Richmond Whig apparso il 14 febbraio. Il maggiore Arthur L. Rogers, artigliere nell'Armata della Virginia Settentrionale ferito nel 1863 a Chancellorsville, mentre era in convalescenza dedicò parte del suo tempo a cerare di capire come migliorare la bandiera nazionale. Alla fine arrivò ad un modello che trasformò personalmente in una proposta di legge da presentare al Congresso e che sottopose dapprima all'attenzione del senatore Semmes, già membro della Commissione per la bandiera creata nel 1862. Il nuovo disegno prevedeva che la bandiera dovesse essere così:

"L'altezza due terzi della sua lunghezza, con il cantone (attualmente in uso come bandiera da battaglia) alto tre quinti dell'altezza della bandiera, e proporzionato così da lasciare la lunghezza del campo a lato del cantone due volte l'ampiezza del campo al di sotto di essa; il campo [del cantone] deve essere rosso con un ampio saltiere blu su di esso, bordato di bianco e blasonato con stelle a cinque punte, corrispondenti al numero degli Stati Confederati; il campo [della bandiera] deve essere bianco, eccetto che per la metà opposta al cantone che consisterà in una barra rossa alta quanto la bandiera stessa".

Prima di portare la questione di fronte ai suoi colleghi, Semmes preferì sentire il parere del generale Robert E. Lee. Lee gli scrisse che la proposta gli piaceva e la bandiera sarebbe stata più particolare e riconoscibile con le modifiche, ma per aver un opinione più autorevole era meglio consultare la marina. Semmes pertanto si rivolse alla Commissione per gli Affari Navali che, assieme a quella per gli Affari Militari, raccolse l'approvazione di numerosi membri della marina sudista e generali dell'esercito confederato. Rogers fornì anche una spiegazione del significato che la bandiera doveva avere:

"I colori della nuova bandiera dovranno essere prevalentemente il bianco e il rosso con la più piccola quantità possibile del blu Yankee.
Il significato araldico di questi colori è ritenuto particolarmente appropriato per gli Stati Confederati-- il bianco è emblema di purezza e innocenza, il rosso di forza e coraggio. E' stato riscontrato dal capitano Hamilton, nella storia della bandiera degli Stati Uniti, che le nazioni nell'adottare le bandiere generalmente imitano gli stendardi delle nazioni da cui hanno origine. Questa regola è rispettata nella bandiera proposta, poiché il nostro popolo è prevalentemente di discendenza Britannica e Francese, e abbiamo preso la croce di San Andrea dai primi e la barra rossa dalla bandiera della seconda, mentre l'idea di avere delle stelle a rappresentare gli Stati è presa dalla bandiera della vecchia Unione, principalmente fondata dai nostri avi".

La proposta di Rogers fu presentata al congresso il 13 gennaio e per alcuni giorni un prototipo del vessillo fu issato sul Campidoglio confederato. Il 4 marzo 1865 con un Atto del Congresso la bandiera nazionale venne modificata ufficialmente per la terza volta e adottata seguendo parola per parola la proposta di Rogers [22].

La terza bandiera nazionale non era quindi che una versione corretta dello stendardo approvato nel 1863. Rogers propose con successo che la lunghezza della bandiera venisse ridotta in modo da ridurre la quantità di tessuto bianco e farla sembrare molto meno una bandiera di tregua. Per risolvere definitivamente tale problema e ovviare al difetto della "bandiera senza macchia" che in realtà si sporcava troppo facilmente, venne introdotta una barra rossa verticale all'estremità opposta del cantone. Proprio l'inserimento di questo elemento sembrerebbe che abbia provocato la nascita del soprannome di "Blood Stained Banner", ovvero "bandiera macchiata di sangue". Dei tre modelli di bandiera nazionale adottati questo fu probabilmente quello meglio concepito poiché rispettava tutti i requisiti che il Comitato per la Bandeira si era sempre posto: era unica, non copiava la bandiera degli Stati Uniti, era facilmente distinguibile e riconducibile agli Stati Confederati. Ad un mese dalla sua adozione però la capitale, Richmond, venne evacuata e nel giro di qualche altra settimana la Confederazione stessa cessò di esistere. Vennero pertanto realizzati pochi modelli di questa bandiera e dall'osservazione dei rari originali sembrerebbe che alcuni furono creati semplicemente accorciando una seconda bandiera nazionale e applicandovi la barra rossa.

L'eredità della bandiera confederata
Dopo più di centocinquanta anni dalla loro creazione, le bandiere confederate sopravvivono ancora oggi sotto diverse forme. Sebbene ora sia la bandiera da battaglia, quella che fungeva da cantone nella seconda e terza bandiera nazionale, ad essere divenuto lo stendardo che rappresenta l'eredità confederata, tutti i colori della defunta nazione continuano ad essere esposti e ricordati. Forse fu proprio merito dei veterani confederati che dopo la guerra si riunirono in associazioni e continuarono a ricordare il conflitto se le bandiere non sono sparite. Tuttavia nel corso dei decenni il loro utilizzo è stato condiviso anche con altri elementi della società. Le bandiere confederate furono ampiamente utilizzate, e lo sono tuttora, da membri di Ku Klux Klan e altri gruppi razzisti. Questo utilizzo improprio e l'inevitabile collegamento che si fa tra questi vessilli e la Confederazione, una nazione schiavista, ha portato a una lunga serie di controversie sociali e morali. Ancora oggi negli Stati Uniti l'utilizzo di queste bandiere è per alcuni fonte di imbarazzo, per altri un segno di razzismo e discriminazione, per altri ancora una questione di orgoglio o affetto per il passato del proprio paese e famiglia. C'è quindi chi da una parte le vede come un'offesa e chi le vede come un'eredità da ricordare e rispettare. Non sono quindi poche le polemiche che si accendono spesso quando qualcuno decide che è il momento di ammainare o issare uno di questi vessilli.
Al di là di qualsiasi polemica, la bandiera confederata viene ancora tramandata e utilizzata ufficialmente con delle modifiche da due degli Stati dell'attuale Unione. Infatti lo stato della Georgia ha a lungo impiegato come bandiera di stato la bandiera da battaglia confederata affiancata da una barra verticale blu contenente il sigillo di stato. Nel 2003 è stata introdotta una nuova bandiera di stato che ricalca alla perfezione la prima bandiera nazionale, l'unica differenza consiste nel sigillo della Georgia inserito all'interno del cerchio composto dalle tredici stelle bianche del cantone. Anche lo stato del Mississippi ha adottato dal 1894 una "Stars and Bars", le cui tre barre sono di colore blu, bianco e rosso. Il cantone è costituito invece dalla bandiera da battaglia confederata.

Note
[1]Montgomery ALA, Weekly Advertiser del 13 febbraio 1861.
[2]Journal of Congress of the Confederate States of America, 1861–1865, Washington: Government Printing Office, 1904 (indicato successivamente come Journal of Congress), Volume I, pp. 39-40.
[3]Journal of Congress, Volume I, pp. 48; Devereaux D. Cannon, "The Genesis of the Stars and Bars” in Raven: A Journal of Vexillology, Vol. 12 (2005), pp. 4; __ Prible, "Flag of the Confederate States of America", in Southern Historical Society Papers, Volume XXXVIII (1910), pp. 251-252.

[4]William Porcher Miles a P.G.T. Beauregard, 14 maggio 1872, contenuta in "Alabama Legislature Declares Nicola Marschall Designs First Confederate Stars and Bars" (Alabama Department of Archives and History), Historical and Patriotic Series No. 12.

[5]Journal of Congress, Volume I, pp. 101-102.
[6]Glenn Dedmondt, "The Flags of Civil War Alabama" (Pelican Publishing, 2001), pp. 19; William Porcher Miles a P.G.T. Beauregard, 14 maggio 1872, contenuta in "Alabama Legislature Declares Nicola Marschall Designs First Confederate Stars and Bars" (Alabama Department of Archives and History), Historical and Patriotic Series No. 12.
[7]William C. Davis, "A Government of Our Own: The Making of the Confederacy" (Free Press, 1994), pp. 243.
[8] Montgomery, The Weekly Mail del 5 marzo 1861.
[9]__, "History of the Stars and Bars" (Edwards & Broughton Printing Company, 1913), pp. 7-8, pp. 25-27; Devereaux D. Cannon, "The Genesis of the Stars and Bars” in Raven: A Journal of Vexillology, Vol. 12 (2005), pp. 9.
[10]Laurel MS, The Laurel Ledger Newspaper del 16 dicembre 1905; "Alabama Legislature Declares Nicola Marschall Designs First Confederate Stars and Bars" (Alabama Department of Archives and History), Historical and Patriotic Series No. 12., pp. 26-30.
[11]Devereaux D. Cannon, "The Genesis of the Stars and Bars” in Raven: A Journal of Vexillology, Vol. 12 (2005), pp. 14-15.
[12]Ibid, pp. 17-18.
[13] P.G.T. Beauregard a B.M. Palmer, 24 gennaio 1872 e William P. Miles a P.G.T. Beauregard, 27 agosto 1861, riprodotte in Peleg D. Harrison, "The Stars and Stripes and other American Flags"(Little, Brown & Co., 1914), pp. 337-340.
[14]Richmond VA, Daily Dispatch del 7 dicembre 1861 e 8 marzo 1862.
[15]Charleston SC, The Charleston Mercury del 2 gennaio, 15 febbraio e 6 marzo 1862.
[16]Ibid; Richmond VA, Daily Dispatch del 6 febbraio 1862.
[17]Journal of Congress, Volume II, pp. 18, 20, 21, 25. Volume V, pp. 11, 19, 22, 29.

[18]Journal of Congress, Volume II, pp. 195. Volume V, pp. 272-273; Richmond VA, Daily Dispatch del 6 febbraio e 19 aprile 1862; Charleston SC, The Charleston Mercury del 6 marzo e 21 aprile 1862
.[19]Journal of Congress, Volume III, pp. 326. Volume VI, pp. 475-478; The Statutes at Large of the Confederate States of America, Passed at the Third Session of the First Congress (1863), pp. 163; Savannah GA, Savannah Morning News del 23, 28 aprile e 4 maggio 1863.
[20]Richmond VA, Daily Dispatch del 4 maggio 1863.
[21]James Robertson, "Stonewall Jackson. The man, the soldier, the legend" (Macmillan, 1997), pp. 756.
[22]"The Confederate flag", in Southern Historical Society Papers, Volume VIII (1880), pp. 155-162.