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•L'esonero di Johnston e la nomina di Hood
Testo dell'utente del forum forrest

Pubblicato il 05/03/201

Il 10 luglio, ricevuto un telegramma di Johnston che lo informa dell'avvenuta ritirata a sud del Chattahoochee, il Presidente Davis pensa subito all'esonero del vecchio Joe, ma si rende conto che rimuovere un comandante in un frangente tanto delicato comporta dei rischi, e in caso di sconfitta la colpa ricadrebbe sulle sue spalle. Inoltre Johnston gode di amicizie influenti nel Parlamento confederato, e la stampa è dalla sua parte. Davis decide quindi, prima di prendere una decisione così importante, di inviare Bragg ad Atlanta, per accertarsi della situazione, conferire con Johnston e i suoi comandanti di Corpo, e riferire quindi al Presidente i risultati della sua indagine. In particolare, Bragg deve appurare se Johnston abbia un piano d'operazioni preciso per salvare Atlanta. Ma il 12 Luglio Davis riceve da Johnston un telegramma che fa precipitare le cose: in esso il vecchio Joe raccomanda al Presidente che siano trasferiti i prigionieri nordisti detenuti nel campo di prigionìa di Andersonville. Il famigerato campo si trova 160 Km a Sud di Atlanta, e se Johnston teme una loro imminente liberazione, pensa giustamente Davis, significa che intende ritirarsi ancora. A questo punto Davis decide che il vecchio Joe vada rimosso senza perdere altro tempo, e l'unico dubbio riguarda il nome del successore. Chiede pertanto un parere a R.E. Lee, inviandogli il seguente telegramma: "Il Generale Johnston ha fallito, e vi sono forti indìzi che intenda abbandonare Atlanta. Raccomanda infatti che i prigionieri siano trasferiti da Andersonville. Sembra necessario esonerarlo senza indugiare oltre. Chi dovrebbe prendere il suo posto? Cosa ne pensate di Hood?" Gran parte degli storici, tra i quali il Professor Luraghi, hanno presentato la risposta di Lee come una inequivocabile stroncatura di Hood, e una netta preferenza verso Hardee. In realtà la risposta, o meglio, le due risposte, non furono così nette: la prima, scritta di getto appena ricevuto il telegramma di Davis, recita: "Sono dispiaciuto da quanto mi raccontate; é un brutto momento per sostituire il comandante di un'Armata, in una situazione come quella in cui si trova l'Armata del Tennessee. Potremmo perdere Atlanta e con essa anche l'Armata. Hood é un combattente audace. Ho dei dubbi riguardo le altre qualità necessarie." Dopo qualche ora Lee manda un altro telegramma, più esteso. Dopo aver ripetuto le sue perplessità riguardo l'opportunità di sostituire Johnston, scrive: "...Hood é un buon combattente, molto attivo sul campo di battaglia, un po' irriflessivo("careless"-significa anche incauto-n.d.r.) al di fuori di esso, e non ho avuto l'opportunità di giudicare il suo operàto quando l'intera respnsabilità ricade su di lui. Ho un'altissima opinione del suo coraggio, serietà e zelo. Il Generale Hardee ha più esperienza nel gestire un'Armata. Possa Dio darvi la saggezza per decidere su questa questione cruciale." Come vedete, una posizione un po' più sfumata ed ambigua di quanto viene generalmente tramandato. Davis decide a questo punto che il sostituto di Johnston sarà Hardee, in base a due considerazioni: 1) Il giudizio, sia pur non così netto, del Generale Lee, che ovviamente ha un peso notevole. 2) Una lettera inviatagli il 22 Giugno da Hardee, nella quale si lamentava delle continue ritirate di Johnston; ciò fa pensare a Davis che, nel caso Hardee assumesse il comando, passerebbe immediatamente all'offensiva. Pertanto Davis invia a Bragg, ad Atlanta, un telegramma in codice autorizzandolo ad esonerare Johnston e a nominare al suo posto Hardee.
Bragg é sceso alla stazione di Atlanta la mattina del 13 Luglio, e ha passato i due giorni seguenti incontrando dapprima Johnston, poi i suoi subordinati tutti insieme, e infine Hood in privato. A differenza di quanto lascia intendere il Professor Luraghi, non ha posto affatto a Johnston la domanda: "Cederete atlanta senza dare battaglia?", ma anzi si astiene dal dare alcun consiglio, e Johnston si guarda bene dal chiederne. Quando Bragg riceve il telegramma cifrato di Davis, che lo autorizza a sostituire il vecchio Joe con Hardee, risponde, sempre per telegrafo: "Sono decisamente contrario a nominare Hardee, perché ciò non farebbe che perpetuare la passata e presente linea di condotta, che egli ha consigliato e ancora appoggia. La sua nomina potrebbe non portare ad alcun beneficio." Poi invia a Richmond un suo attendente, il tenente colonnello H.W. Walter, col compito di consegnare al Presidente due lettere (evidentemente Bragg non si fida di usare il telegrafo). La prima lettera é scritta dallo stesso Bragg, e recita tra l'altro: "Per tutta la campagna Hood è stato propenso a dare battaglia e mi ha citato numerose opportunità sprecate da Johnston. Hardee, al contrario, generalmente si é espresso a favore delle continue ritirate, pur senza sbilanciarsi troppo. Inoltre egli non gode del favore delle truppe. Se Johnston va esonerato, il Tenente Generale Hood darebbe incondizionata soddisfazione, e la mia stima nei suoi confronti, che già era alta, è stata ancora accresciuta dalla campagna in corso." -e poi, in modo un po'contraddittorio, quasi facendo dell'umorismo involontario: "Non dovete intendere che lo consideri un genio, o un grande Generale, ma qualcuno di gran lunga migliore nell'attuale emergenza di qualsiasi altro ufficiale disponibile." La seconda lettera è stata consegnata a Bragg da Hood, alla fine del loro colloquio privato. In questa lettera Hood afferma che l'unico modo per salvare Atlanta è attaccare subito. La lettera si conclude con queste parole: "Io ho così spesso raccomandato di dare battaglia da essere considerato avventato dagli ufficiali di grado più alto di questa Armata, visto che le loro vedùte sono sempre state di segno opposto. Considero una grave sventura per la nostra Patria che non si sia data battaglia al nemico molte miglia a nord della posizione che occupiamo attualmente. Continuerò a fare il mio dovere fedelmente e con gioia, sforzandomi di fare ciò che ritengo migliore per la nostra Patria, le mie continue preghiere sono per la nostra vittoria." Albert Castel considera questa lettera né più né meno che una richiesta di essere nominato Comandante dell'Armata del Tennessee. E ritiene che Hood, parlando di "ufficiali di grado più alto" abbia voluto maliziosamente indicare Hardee, senza farne il nome. Infatti Hardee é l'unico Tenente Generale, oltre allo stesso Hood, ad aver partecipato a tutti i Consigli di guerra. Sempre secondo Castel, é evidente che in quei fatali giorni di luglio Bragg e Hood abbiano collaborato per ottenere l'esonero di Johnston e la sua sostituzione con Hood. Cedo la parola allo storico: "Hood é motivato dall'ambizione e dalla sincera, e non necessariamente sbagliata convinzione di possedere le qualità che ad Hardee mancano: l'ardore e la determinazione necessari per invertire l'inerzia della guerra in Georgia prima che la marea nordista si abbatta su Atlanta. Bragg, che probabilmente é all'origine e dirige questa collaborazione, condivide questa convinzione. Inoltre, egli odia e disprezza Hardee. Questi sarà anche per tutti "the old reliable", ma per Bragg é l'uomo che dopo Peryville e dopo Stone's River lo ha diffamato in pubblico e in privato, che ha tramato con altri ufficiali affnché Davis lo esonerasse dal comando dell'Armata, che é stato la causa principale della discordia che ha prodotto il disastro di Missionary Ridge. Ci vorrebbe un uomo più nobile di Bragg per perdonare tutti questi torti. Ora, se Davis seguirà il suo consiglio, Bragg avrà la sua vendetta, e con essa la soddisfazione di aver fatto il suo dovere nei confronti del suo Presidente e della sua Patria." Quando Davis legge le due lettere rimane perplesso: come si possono conciliare queste parole con la lettera del 22 giugno di Hardee, che criticava Johnston per le continue ritirate? Chi sta mentendo tra Hardee, Bragg e Hood?
A far propéndere il disorientato Presidente in favore di Hood, infine, é un episodio accaduto sette mesi prima, dopo le dimissioni di Bragg dal ruolo di comandante dell'Armata del Tennessee; Davis aveva offerto il comando ad Hardee, che però, misteriosamente, lo aveva rifiutato, adducendo come motivo "la mia impossibilità di servire la Patria con successo in questa nuova sfera d'attività." Il rifiuto aveva sorpreso Davis; di più, lo aveva irritato, perchè lo aveva costretto a scegliere tra due Generali che non stimava affatto: Johnston o Beauregard. Aveva scelto il primo perché nominare Beauregard avrebbe significato ammettere che era stato uno sbaglio esonerarlo dopo Shiloh. Ora quel rifiuto di Hardee diventa determinante nella scelta di Hood: come potrebbe il Presidente avere fiducia in un uomo che evidentemente é il primo a non avere fiducia in se stesso? Davis decide però, a questo punto, di dare un'ultima possibilità a Johnston, prima di affidare l'Armata nelle mani di un ufficiale in cui non si può certo dire creda ciecamente. Pertanto invia al vecchio Joe un telegramma che si può considerare un ultimatum: "Un messaggio giunto ieri da Atlanta mi ha informato che il nemico sta muovendo verso la ferrovia per Augusta. Desidero essere da voi informato riguardo la situazione attuale, e desidero conoscere il vostro piano d'operazioni in modo tanto preciso da poter prevedere gli sviluppi." Secondo Albert Castel, quando il vecchio Joe riceve questo messaggio si rende perfettamente conto di essere sul punto di essere rimosso, essendo stato informato dal Senatore Wigfall circa le intenzioni di Davis. E non é così sciocco da non aver capito il significato della visita di Bragg; inoltre sa che Bragg e Hood si sono incontrati in privato. Ciò nonostante la sua risposta a Davis é vaga ed evasiva: "Poichè il nemico ha il doppio delle mie forze devo restare sulla difensiva. Il mio piano dipende da quello del nemico. Starò all'erta nel caso si presentasse un 'occasione per combatterlo in condizioni vantaggiose. Stiamo cercando di mettere in condizione Atlanta di essere tenuta uno o due giorni dai miliziani della Georgia, cosicché i movimenti dell'Armata possano essere più liberi e di più ampio respiro." L'ipotesi avanzata da Castel è che a questo punto a Johnston non importi di essere rimosso; un altro storico specialista della Campagna di Atlanta, Richard McMurry, si spinge oltre, affermando che Johnston ormai non aspetti altro, per tirare finalmente un sospiro di sollievo. Il mattino del 17 Luglio Davis legge la risposta di Johnston; giustamente ritiene improbabile che il vecchio Joe scopra un'opportunità di "combattere in condizioni vantaggiose" il nemico nei 10 Km che lo separano da Atlanta, non avendone trovata alcuna lungo i 160 km che ha percorso ritirandosi nei due mesi passati. E come potrebbero 5000 spaurìti miliziani tenere le fortificazioni di Atlanta contro un nemico che lo stesso Johnston (esagerando) ha stimato forte di addirittura 118.000 uomini? Cosa significa "mettere in condizione Atlanta di essere tenuta uno o due giorni"? Forse le fortificazioni, che avrebbero dovuto essere ultimate da lungo tempo, non sono ancora state approntate? E cosa significa l'accenno a "movimenti più liberi e di più ampio respiro"? Sottintende una ritirata verso Augusta o verso Macon?Ormai l'esonero di Johnston, decide Davis, non può più essere rimandato; Hood lo rimpiazzerà! Ma i colpi di scena non sono ancora finiti.
Il pomeriggio del 17 Luglio il Generale Samuel Cooper invia a Johnston il seguente telegramma: "Il Tenente-Generale J.B. Hood é stato promosso al grado temporaneo di Generale (intendendosi evidentemente Generale d'Armata, n.d.r.). Ho avuto l'incarico da parte del Ministro della Guerra d'informarvi che, poiché non siete riuscito ad arrestare l'avanzata del nemico fino alle porte di Atlanta, profondamente nel cuore della Georgia, e non avete espresso alcuna fiducia nel fatto che possiate sconfiggerlo o respingerlo, siete pertanto sollevato dal comando dell'Armata del Tennessee e del Dipartimento del Tennessee, che immediatamente trasferirete nelle mani del Generale Hood." Johnston riceve il telegramma alle 22; dopo averlo letto, invia un messaggio di congratulazioni a Hood e scrive un proclama d'addio per i suoi soldati, elogiandoli per il loro coraggio e spirito di sacrificio. Il mattino seguente invia un velenoso telegramma a Cooper (in realtà diretto a Davis.): "Ho ricevuto ed ho obbedito al vostro dispaccio di ieri. Il comando dell'Armata e quello del Distretto sono stati trasferiti al Generale Hood. Riguardo alla causa che avete indicato per motivare il mio esonero, affermo che l'Armata di Sherman é molto più forte, rispetto a quella del Tennessee, che quella di Grant rispetto all'Armata della Virginia. Tuttavia, il nemico è stato costretto ad avanzare molto più lentamente per giungere alle porte di Atlanta di quanto abbia fatto per arrivare alle porte di Richmond, ed è penetrato più profondamente in Virginia che in Georgia. Un linguaggio ottimistico da parte di un comandante militare non é di norma considerato una prova di competenza." Alla 1 di notte del 18 Luglio, intanto, Hood aveva ricevuto il messaggio di congratulazioni di Johnston, e aveva risposto: "Desidero avere un colloquio con voi, e a questo scopo vi raggiungerò domattina presto." All'alba del 18 Luglio pertanto Hood si sta recando al Q.G. di Johnston, quando incontra il Generale Stewart, che ha da poco sostituito Loring alla guida del Corpo una volta comandato da Polk; anche Stewart si sta recando da Johnston e, colpo di scena, chiede a Hood di unirsi a lui e ad Hardee nel chiedere a Johnston di mantenere il comando fino al termine della battaglia che si profila imminente. Hood accetta. Come spiegare questo suo comportamento, dopo aver tramato per ottenere il comando? "Fare altrimenti -ipotizza Albert Castel- avrebbe significato, a dir poco, dare una cattiva impressione." Forse, ipotizzo io modestamente, si sente improvvisamente schiacciato dal peso di una responsabilità terribile, quello stesso peso che Johnston , forse, non si sentiva più di sostenere, e che aveva indotto Hardee, 7 mesi prima, a rifiutare il comando. Fatto sta che Hood, appena giunto presso il Q.G. di Johnston, invia a Richmond il seguente telegramma: "Considero pericoloso cambiare comandante in questo particolare momento, credo sia nell'interesse di questa Armata che nessun cambio abbia luogo finché il destino di Atlanta non sia deciso." Fatto ciò, si incontra con Johnston e lo sollecita ad ignorare il telegramma di esonero e a "combattere la battaglia per Atlanta." Johnston ovviamente risponde che non ha il potere d'ignorare un ordine del Ministro della Guerra, suo superiore diretto. Hood, Hardee e Stewart decidono dunque di inviare un telegramma comune chiedendo a Davis di sospendere l'ordine almeno temporaneamente. Alle 17.20 arriva la risposta di Davis: "Ho ricevuto il vostro telegramma. Un cambiamento di comandante, nelle circostanze attuali, lo consideravo tanto discutibile che ho preso questa decisione solo come unica alternativa al proseguimento d'una linea di condotta che si é rivelata tanto disastrosa. La riluttanza ad operare questo cambio mi ha indotto ad inviare al Generale Johnston un telegramma con una richiesta di spiegazioni il giorno 16 corrente mese. La sua risposta ha confermato i miei timori. Può esserci solo una domanda che io e voi dobbiamo pòrci: cosa sia meglio per il bene comune. Ad ognuno di voi mi rivolgo con fiducia affinchè sacrifichi ogni considerazione personale che sia in conflitto con questo scopo. L'ordine é stato eseguito, e non posso revocarlo senza rendere la situazione peggiore di quanto già fosse prima che l'ordine fosse emanàto." "In altre parole -scrive Albert castel- rimettere johnston al suo posto dopo averlo rimosso coprirebbe il Presidente di ridicolo e renderebbe una certezza ciò che l'esonero di Johnston ha intenzione di evitare: la caduta di Atlanta." La risposta di Davis chiude definitivamente la questione. La sera dopo Johnston parte con la moglie alla volta di Macon. Lui e Hood non si sarebbero mai più rivisti.