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•La battaglia di Peachtree
Creek
Testo dell'utente del forum "forrest"
Pubblicato il 05/03/2010
Introduzione
"Lo chiamavano Sam, un soprannome raccolto all'Accademia di West
Point. Alto 1,90, di fisico massiccio e di spalle larghe, sembrava
un boscaiolo che si era travestito con l'uniforme di un Generale
confederato. Solo trentaduenne nel 1864, il suo aspetto vistoso lo
faceva sembrare più vecchio; una folta barba fulva e dei lunghi
baffi allungavano tanto il suo volto da farlo apparire di
proporzioni bizzarre. Aveva l'aspetto di un antico Crociato, e aveva
anche qualcosa di Don Chisciotte, lasciò scritto Mary Chesnut, dama
dell'alta società di Richmond. La sua figura nell'insieme, pareva
suggerire una forza maldestra". Così Wiley Sword descrive John Bell
Hood nel suo libro "Embrace an angry wind". E sulle spalle di questo
valoroso, che alla sua Patria ha già sacrificato un braccio ed una
gamba, ricade dunque la responsabilità di salvare Atlanta. Perché
salvare Atlanta, e non altro, va tenuto ben presente, é il compito
tassativo affidatogli dal Presidente Davis. Il vecchio Joe è partito
in fretta e furia; Hood, nelle sue Memorie, lo accuserà di averlo
abbandonato (il termine inglese utilizzato é "diserted"). Da
Johnston, ingenuamente, si sarebbe aspettato quella collaborazione
che avrebbe dovuto suggerire l'amor di Patria. Probabilmente Hood
ignora che il suo predecessore si era dimesso dall'Esercito Federale
con le lacrime agli occhi, dichiarando che non avrebbe mai voluto
sguainare la spada contro la vecchia bandiera. La situazione che
Johnston ha lasciato in eredità é disperata, quasi irrimediabile.
L'Armata del Tennessee, lungi dall'essere arrivata intatta alle
porte di Atlanta, come avrebbero poi favoleggiato gli estimatori di
Joseph E. Johnston, ha perso per strada almeno 20.000 uomini da
quando, a Cassville, aveva raggiunto il punto di ordinata massima
dei suoi effettivi. Albert Castel e Richard McMurry concordano
nell'attribuire all'Armata del Tennessee non più di 50.000 uomini,
ai quali vanno aggiunti 5.000 raffazzonati miliziani, dalle virtù
militari assai dubbie. Sherman conta 90.000 soldati, tutti veterani.
Cifre assai differenti da quelle offerte dal Professor Luraghi
(75.000 uomini a Sherman,70.000 a Hood). Cifre, queste ultime,
smentite in primis dallo stesso Johnston, che il 16 Luglio ha
telegrafato a Richmond di avere la metà dei soldati del nemico.
Catapultato dunque al comando dell'Armata all'immediata vigilia
della battaglia decisiva della Campagna, se non della Guerra, Hood
prende in mano la situazione col disperato coraggio che l'ora
richiede. Ma qual'è la disposizione delle forze in campo quel fatale
20 Luglio?
La battaglia
di Peachtree Creek
Richard McMurry, nel suo saggio "Last chance for the Confederacy",
così descrive l'ubicazione delle forze nordiste: supponendo che il
teatro d'operazioni sia il quadrante di un orologio, con Atlanta al
centro, McPherson si trova nella posizione indicante le ore 3,
Schofield in quella indicante le ore 2, Thomas nell'arco di cerchio
compreso tra le ore 11 e mezzogiorno. Si è dunque creato un ampio
varco tra tra la sinistra di Thomas e la destra di Schofield.
Sherman se ne avvède, ma é convinto che Hood non oserà attaccare la
poderosa Armata del Cumberland, ma si ritirerà da Atlanta oppure, se
proprio deciderà di dare battaglia, attaccherà le più deboli Armate
dell'Ohio e del Tennessee. Pertanto ordina che tutte e tre le
Divisioni del 4° Corpo dell'Armata del Cumberland, agli ordini del
Generale Howard, si spostino a sud-est alla destra e a rinforzo di
Schofield. Ancora una volta Sherman ha sbagliato i conti; Hood
prevede infatti di colpire proprio l'Armata del Cumberland che
Sherman ha avuto la brillante idea d'indebolire; ancora una volta a
salvare la situazione ci pensa il Generale Thomas, che di propria
iniziativa, e disobbedendo agli ordini, trattiene una Divisione del
4° corpo presso la sua Armata, a presidio della sua ala sinistra.
Questa decisione si rivelerà decisiva. Per quanto riguarda i
confederati, Stewart e Hardee fronteggiano l'armata del Cumberland,
a sud del Peachtree Creek, fronte a nord. Cheatham prolunga la linea
di Hardee verso destra, fronte a nord-est, e non ad est, suppongo, a
differenza di quanto scrive Luraghi. Altrimenti si dovrebbe dedurre
che Hardee e Cheatham siano schierati tra loro perpendicolarmente, e
in questo caso i successivi sviluppi sarebbero incomprensibili. Pare
che all'alba del 20 Luglio, la linea di questo Corpo si estendesse
verso la strada per Decatur, senza però raggiungerla. Sicuramente
schierati fronte ad est sono i cavalleggeri di Wheeler (2.500 uomini
con 4 cannoni) e non più di 700 miliziani del Generale Smith. Ma
qual'é di preciso il piano confederato, e chi ne é l'autore?
Johnston ne avrebbe rivendicato la paternità, nelle sue Memorie.
Luraghi, anche in questo caso, gli crede, scrivendo: "Hood negò
tassativamente che Johnston gli avesse confidato un qualsiasi piano:
ma sta di fatto che egli agì come Johnston aveva pensato di agire."
In queste righe vi sono due inesattezze: 1)Hood non negò
tassativamente;scrisse che Johnston potrebbe avergli detto qualcosa
a tal proposito, ma non lo rammentava, aggiungendo: "forse per il
fatto che ero completamente assorbito("engrossed") dalla grave
responsabilità scaricata sulle mie spalle in quel momento." 2) La
seconda inesattezza é più grave, e qui cedo la parola direttamente
ad Albert Castel: "é impossibile sapere chi tra Hood e Johnston dica
la verità, ma ciò é irrilevante dal punto di vista storico, poiché
il piano di Hood differiva nettamente da quello che Johnston affermò
che avrebbe adottato; Johnston intendeva attaccare il nemico MENTRE
attraversava il Peachtree Creek, mentre Hood prevedeva d'attaccarlo
DOPO che aveva attraversato." Da notare che Luraghi nella cartina
dedicata alla battaglia, erroneamente piazza l'Armata del Cumberland
A NORD, anzichè a sud del Peachtree Creek; é un errore grave (penso
frutto di un equivoco tra Luraghi e il grafico che ha disegnato le
cartine del libro) perchè il lettore é ovviamente portato a credere
che Hood abbia commesso la follìa di attraversare il fiume e di
attaccare Thomas trincerato sulla riva Nord. Mentre invece Hood
intende lasciar attraversare per intero l'Armata del Cumberland, e
poi, prima che abbia avuto il tempo di trincerarsi, attaccarla e
intrappolarla nella sacca formata dal Peachtree Creek e dal
Chattahoochee. Luraghi incorre in un 'altra inesattezza quando
scrive che il Corpo di Hardee avrebbe dovuto ricadere SUL FIANCO
SINISTRO di Thomas, incuneandosi nel varco tra quest'ultimo e
Schofield. In realtà, Hood si propone di effettuare un attacco "A
échelon", sul tipo di quello di McClellan a Sharpsburg; dovrebbe
quindi colpire FRONTALMENTE il nemico, dapprima con la Divisione
Bate, poi con la div. Walker, poi con la Div. Maney; una volta che
le tre Divisioni di Hardee fossero entrate in azione, sarebbe
toccato alla div. Loring, infine alla Div. Walthall, del Corpo di
Stewart, proseguire l'attacco contro la destra nordista. Ciascuno
dei due Corpi avrebbe tenuto una Divisione di riserva(Cleburne e
French), con il compito di entrare in azione e sfruttare il successo
una volta che la linea unionista fosse stata "arrotolata" verso il
Chattahoochee. Questo piano non potè essere attuato per due motivi.
1)la decisione di Sherman spostare ad est il 4° Corpo(anche se
Thomas, come ricordato, ha disobbedito agli ordini trattenendo una
Divisione) 2) Nel formulare il piano, Hood ha previsto, sulla base
dei rapporti dei suoi cavallegggeri, che non vi sia un'immediata
minaccia per Atlanta in direzione est; ritiene quindi di poter
liquidare Thomas, e POI scagliare la sua intera Armata contro
Schofield e McPherson; con grave ritardo, alle ore 10 del 20 Luglio,
ovvero 3 ore prima dell'orario previsto per l'attacco, Hood viene
però informato che le Armate di questi due Generali hanno già
oltrepassato Decatur, e sono ad un tiro di schioppo da Atlanta.
Castel adombra il sospetto che il responsabile, per non aver
avvertito prima Hood dell'esatta posizione di Schofield e McPherson,
non sia Wheeler, bensì il Capo di Stato Maggiore, il Generale
Mackall, un fedelissimo del vecchio Joe. Se fosse vero, sarebbe il
primo di una lunga serie di episodi tanto sconcertanti da far
pensare ad un vero e proprio boicottaggio (se non vogliamo usare la
parola "tradimento"). Hood si vede costretto a spostare Cheatham
verso Sud di un miglio(1.6 km) per evitare che le colonne nordiste
in arrivo da Decatur entrino praticamente senza opposizione in
Atlanta. Hardee e Stewart, ordina Hood, dovranno spostarsi anch'essi
nella stessa direzione di Cheatham, ma solo di mezzo miglio (800 mt);
Hardee dovrà mantenere il contatto con Cheatham tramite una sottile
linea di "skirmishers". Cheatham, che come molti protagonisti della
Guerra Civile ha il vizio del bere, inspiegabilmente si sposta non
di 1 miglio, ma di 2 (3.2 Km). E per percorrere questi 3 Km ci
impiega 5 ore!!!Hardee, senza avvisare Hood, che pure si trova a 5
minuti di galoppo, decide, per mantenere il contatto con Cheatham,
di spostarsi di almeno un miglio, anzichè mezzo miglio. E Stewart
segue Hardee. Morale: l'intera linea sudista si trova spostata a
destra (est) di un miglio rispetto al piano prestabilito, ed è
pronta ad iniziare l'attacco solo alle 16, con 3 ore di ritardo.
Luraghi, come sempre, incolpa di questo ritardo Hood, scrivendo che
"non si era ancora fatta la mano a controllare sì complessi
movimenti." Come abbiamo visto, le colpe sono invece da addebitare a
Cheatham, Hardee e (forse) a Mackall. Da notare che Cheatham ha
appena assunto il comando del Corpo fino a 2 giorni prima guidato da
Hood; evidentemente a "non essersi fatta la mano a movimenti sì
complessi "è lui. Alle 16, comunque, la Divisione del generle Bate
da il via all'attacco.
Le conseguenze dello spostamento a est dello schieramento sudista
sono oggetto di controversia; Albert Castel sostiene che esso abbia
addirittura favorito i confederati. Altri storici, come Richard
McMurry e Nathaniel Hughes, il biografo del Generale Hardee, la
pensano diversamente. Mi limito quindi a citare i fatti, lasciando a
voi tirare le conclusioni. E' però necessario illustrare, per sommi
capi, lo schieramento dell'Armata del Cumberland: a destra, più
vicino al Chattahoochee, si trova il 14° Corpo del Generale Palmer,
che ha appena traversato il Peachtree Creek e ha provveduto a
trincerarsi a poca distanza dalla riva, senza avanzare oltre; al
centro si trova il 20° Corpo del Gen. Hooker, il quale ha fatto
avanzare solo una delle sue tre divisioni, quella del Gen. Geary,
fino ad una cresta chiamata Collier Ridge; le altre due div.,
comandate dai Gen. Ward e Williams, e che si trovano rispettivamente
a sinistra e a destra di Geary, rimangono vicine alla riva, e non si
trincerano. A sinistra del 20° Corpo, infine, sulla stessa cresta
occupata da Geary, si trova l'unica Div. del 4° Corpo rimasta presso
l'Armata del Cumberland; é comandata dal Generale Newton, colui che
a Gettysburg prese il posto di Reynolds al comando del 1° Corpo, e
che é probabilmente il miglior divisionario del Gruppo di Armate di
Sherman. Cedo ora la parola ad Albert Castel: "La situazione di Hood,
con lo spostamento a est, è in realtà migliorata: se fosse avanzato
dalla sua posizione originale, Hardee sarebbe stato sormontato ("overlapped")
dalle Div. Ward e Newton, mentre Stewart avrebbe cozzato contro il
14° Corpo, l'unico schierato in linea di battaglia, trincerato ed
all'erta. Ora, invece, Stewart attaccherà il Corpo di Hooker, che
non presenta una linea continua, in quanto Geary si trova in
posizione avanzata rispetto alle altre due divisioni, e queste
ultime non sono trincerate; Hardee, poi, potrà scagliare tutto il
peso dei suoi 15.000 veterani contro i 3.200 uomini di Newton." Alla
prova dei fatti però, questa osservazione di Castel pare
discutibile. La div. Bate, che teoricamente sarebbe in grado di
aggirare la Div. Newton, giungendole alle spalle, ignora del tutto
la posizione del nemico, che secondo il piano originale avrebbe
dovuto attaccare frontalmente. L'intero campo di battaglia é coperto
da una fitta vegetazione e la visibilità é ridotta a pochi passi;
Hardee ha commesso il grave errore di non ordinare una ricognizione,
a causa del ritardo di tre ore accumulato sull'orario previsto per
l'inizio dell'attacco. Morale: la Div. Bate letteralmente non riesce
a trovare il nemico, me per 2 ore vaga alla cieca nei boschi senza
giocare nessun ruolo attivo nella battaglia. Senza il famoso
spostamento di 1 miglio, ciò non sarebbe accaduto.
Mentre Bate vaga nei boschi, la Div. Walker urta la Div. Newton, ma
le sue Brigate attaccano una alla volta, in modo scoordinato,
venendo respinte una alla volta. A sinistra di Walker dovrebbero
entrare in azione le quattro brigate della Div. Maney, ma ciò non
accade; prima di prendere contatto col nemico i soldati di questa
Div. si fermano. Cedo la parola ad Albert Castel: "Prima di
procedere oltre vogliono sapere cosa li aspetta, e quindi mandano in
avanscoperta degli esploratori. Troppo spesso in passato, a Fort
Donelson, Shiloh, Perryville, Murfresboro e soprattutto Chickamauga,
si sono avventati a testa bassa contro gli yankees, solo per essere
massacrati inutilmente." L'azione del Corpo di Hardee si chiude
quindi con un totale fallimento, ed é un bene che Cleburne venga
dirottato a coprire le fortificazioni ad est di Atlanta, pochi
istanti prima di essere scagliato in un attacco ormai senza
speranza. Secondo i piani, Cleburne avrebbe dovuto intervenire per
sfruttare il successo di Bate, Walker e Maney; Hardee, invece, stava
per sacrificarlo in un attacco isolato contro due divisioni nordiste
(Newton e Ward) che hanno ormai avuto il tempo di schierarsi
entrambe in linea di battaglia. La leggenda secondo cui fu il
mancato intervento di Cleburne che negò ai confederati la vittoria é
totalmente infondata. Ma veniamo al Corpo di Stewart; la Div. Loring
attacca con ìmpeto irresistibile e travolge la div. Geary,
ributtandola indietro in preda al pànico. Ma questi valorosi del
profondo Sud, provenienti da Alabama, Mississippi e Louisiana,
pagano a caro prezzo la passività di Maney, che rifiutandosi di
avanzare ha lasciato del tutto scoperto il loro fianco destro; la
Div . Ward, avanzando fino alla cresta ed allineandosi a Newton,
prende d'infilata i mississippiani della Brigata Featherston; Joe
Hooker in persona si incarica di fermare e riorganizzare la Div.
Geary, il cui contrattacco costringe Loring alla ritirata dopo una
lotta sanguinosa. L'ultima Div. sudista ad entrare in azione é
quella del Gen. Walthalll; secondo il piano, avrebbe dovuto
intervenire con la linea nordista già in piena rotta, "arrotolata"
verso il Chattahoochee. Incontra invece l'opposizione della Div.
Williams, che allertata dai rumori della battaglia iniziata ormai da
un'ora, ha avuto il tempo di avanzare fino a Collier Ridge.
Inoltre,alla sua destra, é schierato l'intero 14° Corpo; dopo una
breve e cruenta lotta anche Walthall deve ritirarsi. Tra i suoi
caduti, da segnalare il comandante dell'artiglieria divisionale, il
Maggiore William Preston, fratello di Sally "Buck" Preston, la
promessa sposa del Generale Hood. Si chiude così la battaglia del
Peachtree Creek, fatale quanto poche altre per la Confederazione.
Conclusioni
Veniamo dunque a quello che gli storici americani chiamano: "il
conto del macellaio." I nordisti hanno perso 1.900 uomini, quasi
tutti (1.700) apppartenenti al 20°Corpo di Joe Hooker. Si tratta del
10% delle forze effettivamente entrate in azione. I confederati
perdono circa 2.500 uomini, il 10% del totale dei due Corpi
impegnati, ma solo il 5% dei soldati entrati in azione. Insomma, per
i sudisti non fu quel massacro raccapricciante di cui parleranno il
veccchio Joe e i suoi sostenitori. Soprattutto se paragonato ad
altri ben più impressionanti bagni di sangue cui venne sottoposta in
precedenza l'Armata del Tennessee. Si tratta comunque,
indiscutibilmente, d'una grave sconfitta; cedo la parola ad Albert
Castel: "...Negli anni seguenti molti storici ne incolperanno il
Generale Hood: avrebbe attaccato troppo tardi per cogliere Thomas
nel delicato frangente dell'attraversamento del fiume, così dandogli
il tempo di trincerarsi; peggio ancòra, Hood avrebbe scaraventato le
sue truppe in uno sconsiderato, disperato assalto frontale contro
queste trincee; il risultato sarebbe stato un massacro, il primo
d'una lunga serie. Gran parte di queste critiche sono ingiuste, e
sono basate sull'ignoranza o sul trascurare alcuni fatti. Hood non
ebbe mai l'intenzione di colpire Thomas mentre attraversava il
Peachtree Creek, ma voleva intrappolare l'intera Armata nemica a sud
del fiume; e solo quattro Brigate nordiste, delle tredici che
entrarono in azione, erano trincerate quando l'attacco confederato
venne lanciato... Le ragioni fondamentali della sconfitta furono 2:
1) l'attacco di Hardee, dal quale dipendeva l'esito dell'intera
operazione, fu lanciato alla cieca, senza una ricognizione, così
eliminando virtualmente Bate dalla battaglia. Inoltre, fu
scoordinato, impiegò solo un terzo delle forze disponibili, e nel
caso della div. Maney fu fiacco e poco convinto. Questi errori
spiegano come i 3.200 uomini della Div. Newton riuscirono a
respingere un intero Corpo perdendo solo 102 uomini. 2) Gli uomini
di Stewart, per contro, si battterono come leoni, arrivando ad un
passo dal successo, e riuscendo in un'impresa rara in quella Guerra:
infliggere ad un nemico più numeroso, attaccandolo, perdite più
pesanti delle proprie. In breve, dove i confederati godevano della
superiorità numerica (Hardee) non combatterono bene; e dove
combatterono bene erano troppo pochi (Stewart). E poichè non
combatterono abbastanza bene dov'erano abbastanza forti, persero.
Questa, in sostanza, é la storia della battaglia del Peachtree Creek."
Praticamente, questa descrizione della battaglia é l'esatto
contrario di quanto scrive Luraghi, che attribuisce un iniziale
successo ad Hardee, affermando invece che Stewart non riuscì neppure
ad avvicinarsi al nemico. Da notare che Hood, nelle sue memorie,
elogiò Stewart, riconoscendo che "eseguì gli ordini alla letttera",
e rimproverando invece il Corpo di Hardee che "pur composto dalle
migliori truppe dell'Armata, non combinò praticamente niente,
limitandosi a qualche schermaglia col nemico." Luraghi,
evidentemente, ignorò questa fonte, che pure aveva certamente letto
perchè ne parla in altre parti del libro. Per la sua breve
ricostruzione della battaglia, Luraghi cita un'unica fonte, una "secondary
source" risalente al 1881: "The campaigns of the Civil War." Albert
Castel si basa, oltre che sugli O.R., su 19 "primary sources" di
fonte nordista e 13 di fonte sudista, su una decina di articoli di
giornale dell'epoca e su 6 "secondary sources."
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