HOME>ORGANICA E UNITA'>I Ribelli del Colorado, i Confederati dimenticati dalla storia

I Ribelli del Colorado, i Confederati dimenticati dalla storia
Testo di Claudio Auditore

Pubblicato il 09/05/2011,

Il Colorado doveva la maggior parte dei suoi primi insediamenti alla corsa all’oro. Nel tardo 1857, un indiano Delaware, tale Fall Leaf, ex esploratore dell’esercito, trovò alcune pepite d’oro, le mostrò a un uomo di Lawrence in Kansas chiamato John Easter, questi ne parlò ai suoi amici e quello che successe si può immaginare. La notizia si diffuse a macchia d’olio e il fatto che Fall Leaf si rifiutasse di condurre chiunque al posto esatto dove aveva trovato il prezioso minerale non fermò certo un gruppo di cercatori che partirono da Lawrence la successiva primavera alla ricerca dell’oro. Non fu trovato in quell’occasione, ma poco dopo fu scoperto ugualmente e circa 100.000 cercatori invasero il Territorio fra l’estate e la primavera del ’59. Pochi si arricchirono, la maggior parte tornò da dove era partita più povera di prima. All’alba del 1861, nel Colorado erano presenti molti insediamenti e abitanti, il presidente James Buchanan nel febbraio 1861 costituì ufficialmente il Territorio del Colorado con capitale la piccola città di Denver. I sudisti furono prominenti nella fondazione della città e si stima che un terzo della popolazione del Territorio fosse o meridionale o di simpatie sudiste, le uniche due compagnie della milizia cittadina avevano due capitani sudisti, ma furono sciolte appena il Governo territoriale fu formalmente organizzato. Anche se Denver era lontana dalla crisi che stava investendo l’Est, le due fazioni rivali erano in costante contrasto. Il primo episodio di “guerra” avvenne tra due amici, il direttore delle poste, il meridionale W. P. McClure e il suo amico settentrionale S. W. Waggoner. Sulla strada maestra che parte da St.Louis e va a Ovest, erano state inviate nelle varie cittadine numerose bandiere confederate. McClure aprì il pacchetto nel suo ufficio alla presenza del suo amico, che si trovava colà per leggere gli ultimi giornali arrivati dall’Est, Waggoner non voleva guardare, ma poi sputò tabacco sulla bandiera dicendo a McClure tutto quello che pensava di “quell’infernale straccio ribelle”. A Denver i cittadini si aspettavano un duello da un giorno o l’altro, ma Waggoner inviò una lettera a McClure, dove ricordava la loro amicizia e che quello che aveva fatto non era un insulto personale. L’amicizia non finì, ma i due si separarono, in seguito entrambi furono vittime di guerra, McClure cadde in battaglia e Waggoner in una schermaglia con i guerriglieri di Quantrill. Se il ruolo degli unionisti del Colorado è stato rivalutato negli ultimi anni, soprattutto nella disfatta confederata in New Mexico, dei simpatizzanti confederati e del loro sforzo per aiutare la causa confederata tutto è ancora da studiare, essi erano lontani per dare o ricevere aiuto, erano soverchiati dagli unionisti e guardati con sospetto dal nuovo Governo a loro ostile, ma non rinunciarono a tentare. I ribelli del Colorado non poterono fare molto, ma è opinione dello storico Charles Rice (fonte primaria di quest’articolo) che se avessero potuto contrastare con successo gli unionisti in Colorado, accaparrarsi l’area mineraria aurifera e sbaragliare i federali durante l’invasione del New Mexico, essi avrebbe potuto cambiare il corso del conflitto nel Sud Ovest e forse dell’intera guerra. Iniziato il conflitto, i sudisti di Denver decisero di sondare i sentimenti della popolazione. Il 24 aprile, solamente dodici giorni dopo il bombardamento di Fort Sumter, fu issata sopra un edificio una bandiera confederata, rapidamente una folla si radunò in strada e si divise in due, una parte festeggiava e l’altra voleva togliere il vessillo, l’eccitazione era al massimo e la rissa fra le due fazioni sembrava imminente, quando Samuel L. Logan, in seguito ufficiale unionista, salì sul tetto e tolse la bandiera, la folla si calmò e si disperse. Fu la prima e unica bandiera che sventolò sulla città di Denver. Lincoln scelse come Governatore del Territorio William Gilpin, questi sapendo della forte presenza di simpatizzanti sudisti decise, dopo aver organizzato la sua amministrazione, di prendere provvedimenti in merito. Le due compagnie furono sbandate, cominciò e reclutare volontari per l’Unione e cercò di acquistare tutte le armi disponibili per tenerle lontano dalle mani dei secessionisti. Cominciò una gara fra le due fazione per il possesso di armi e munizioni ed il prezzo di questi salì vertiginosamente. I sudisti cominciarono a organizzare una forza militare, ma il 30 settembre 1861, il “Rocky Mountain News” di Denver scriveva dell’arresto il giorno prima del capitano McKee e di altri uomini, anche se nessuna accusa pubblica venne fatta, era chiaro a tutti che quegli uomini stavano formando un compagnia. Altri 39 furono arrestati il 19 ottobre 1861, suscitando molte polemiche, si diceva che avessero attaccato dei carri dell’esercito, fra trasferimenti, accuse di tradimento e processi mai fatti, furono rilasciati fra marzo e aprile 1862. Il Governatore tenne lontano questi uomini per 5/6 mesi e la beffa si aggiunse al danno: il Marshall della contea si era venduto cavalli, armi ed equipaggiamenti e si era tenuto i soldi. Altri episodi più o meno leciti si succedettero nei mesi a seguire. Intanto in New Mexico si svolse l’evento più importante fino a quel momento: l’invasione e la conseguente sconfitta della brigata di Sibley dove giocò un ruolo importante, il 1° reggimento del Colorado USA, la malconcia brigata di Sibley si ritirò in Texas, e i simpatizzanti confederati del Colorado rimasero più isolati che mai, ma non tutte le speranze erano tuttavia perdute. Nell’Agosto del 1862, il “Rocky Mountain News” riportava che un distaccamento confederato guidato dal capitano George T. Madison aveva il suo quartiere generale al ranch di James M. Franciscus ai piedi dello Spanish Peak nel Colorado meridionale. Madison rimase al ranch per quattro giorni, poi guidò i suoi uomini a sud verso il Texas. Una pattuglia fu inviata all’inseguimento dei sudisti, ma perse le loro tracce. La compagnia di Madison fu il preludio a un’ambiziosa impresa dei confederati, essi volevano costituire un reggimento intero. A circa 20 miglia a sud ovest di Pueblo ed a solo un miglio dalla strada militare tra Denver e Fort Union in New Mexico, si trova una valle di forma quasi circolare, l’ingresso costituito da uno stretto passaggio (presidiato da sentinelle), è circondato da alti muri di rocce, qui il colonnello del reggimento John Heffner pose il quartiere-generale. Per maggiore sicurezza i volontari dovevano prima essere radunati in vari campi intorno alle montagne circostanti, quindi una volta accertata la fedeltà alla Confederazione potevano essere introdotti al campo del reggimento. L’intenzione di Heffner era di raggiungere gli effettivi, quindi attaccare Fort Garland, armare il reggimento e andare a combattere per la Confederazione. Le voci di un reggimento confederato in zona raggiunsero le orecchie nordiste e tra i giovani volontari al campo la tensione era palpabile, si diceva che i federali stessero compiendo rastrellamenti in cerca di ribelli. Il numero necessario per la formazione del reggimento era raggiunto e le spie confederate erano già dentro il Forte Garland, spacciandosi per cacciatori, a raccogliere informazioni, accompagnati nella loro “visita” dal Maggiore (USA) Whiting che mostrò loro il Forte come una moderna guida turistica!!!, Nel Quartier Generale del reggimento, una spia federale fu scoperta e venne colpita dopo un tentativo di fuga dalle sentinelle poste all’ingresso della valle. Gli spari però provocarono il panico tra i volontari che si sparpagliarono in ogni direzione. Questa fu la fine del 1° reggimento del Colorado. Heffner perse il reggimento e i 5000 dollari che aveva investito su di esso. I giornali pubblicarono le liste degli uomini di ogni compagnia, il colonnello fu catturato. Il nuovo comandante unionista del Settore militare del Colorado Chivington fece un’ispezione nel suo territorio di competenza nella primavera 1863 affermando che il grosso dei guerriglieri nemici era stato cacciato dal Colorado. Nel ’63 furono fatti alcuni tentativi di formare unità, ma tutti falliti. Se i primi tentativi di formare delle unità nel Territorio del Colorado rimasero a carattere ‘statale’, nuove reclute furono finalmente autorizzate da Richmond. L’Aiutante e Ispettore Generale Samuel Cooper, affidò l’incarico a James Reynolds. Il capitano lasciò il Texas l’undici aprile 1864 con ventuno uomini alla volta del Colorado per iniziare il reclutamento. Purtroppo la storia di quella che doveva essere la prima unità ufficiale del Colorado finì molto male. Reynolds, parte dei suoi uomini e le nuove reclute divennero non una compagnia, ma un gruppo armato dedito al banditismo dopo varie “imprese” compiute, entro la metà di agosto tutti gli uomini della banda, tranne tre che riuscirono a scappare, furono prigionieri di guerra. Il comandante unionista del Settore militare del Colorado, il famigerato Chivington, si vide negare il permesso dai superiori di fucilare i prigionieri. Quando partì per la spedizione conclusasi con il massacro di Sand Creek, si portò dietro Reynolds ed i suoi uomini e li uccise durante la marcia. Finì così la guerra in quella zona di Paese, le enormi difficoltà incontrate dai confederati del Colorado, conseguenza dell’isolamento del Territorio, resero vani i molti tentativi effettuati dagli abitanti di fare qualcosa per la Causa Meridionale.

Fonti
Rice, Charles : “Colorado’s forgotten Confederates did their best to support the southern cause, but to no avail”;
Official Records of the War of the Rebellio.