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•Le questioni politiche interne nell'Unione e nella Confederazione all'inizio della guerra civile
Testo di Stefano Di Matteo

Pubblicato il 14/11/2010

Con questo articolo si analizzeranno tutte le questioni politiche che il Governo Confederato ha dovuto affrontare, specialmente all’inizio della guerra civile, nonché le questioni inerenti alla politica interna dell’Unione. Ci si renderà conto che sia l’Unione che la Confederazione hanno dovuto affrontare problematiche comuni, pur nelle loro differenze e diversità, e che ambedue gli Stati hanno dovuto, a volte, adottare soluzioni similari.

La politica interna della Confederazione
Oltre alle questioni che riguardavano la guerra e le sue strategie, Davis e Lincoln dovettero affrontare una questione primaria che fu quella di costituire governi che fossero stabili e durevoli.
Tra l'altro, nella Confederazione, dovendo formare dal nulla una nuova nazione, Davis dovette praticamente partire da zero. Anzi tutto diciamo che non si potesse dare per scontata alcuna prassi legislativa e giudiziaria fino ad allora vigente. Le questioni giuridiche sono innumerevoli quando viene formato un nuovo Stato, in questo caso la Confederazione, la quale è stata molto attenta a derimere tali questioni, e per di più le ha risolte in tempo di guerra.
La Confederazione ne dovette affrontare parecchie di questioni giuridiche, anche se esse possono sembrare secondarie di fronte alle questioni politiche e militari. Per esempio, la Confederazione dovette affrontare il problema della organizzazione della Pubblica Amministrazione. In primo luogo, decidere la questione della cd. "continuità dello Stato". Non era sicuro se le leggi Federali emanate prima del 1861 dovessero continuare ad esistere e quindi di poterle applicare nella nuova nazione e se le sentenze dei Tribunali federali fossero da ritenersi vincolanti. Fu necessario emanare una legge ad hoc da parte del Congresso Confederato che accettò il principio sopra indicato della continuità dello Stato.
Davis non formò un governo di coalizione e Lincoln si comportò nello stesso modo. Davis, per scegliere i ministri ( segretari) del suo Gabinetto aveva ampio potere decisionale, ma in realtà si trovò con le mani legate. Intanto, egli dovette scegliere ministri di indubbio lealismo nei confronti della Confederazione. Pertanto, personalità Sudiste favorevoli all’Unione come per es. John Crittenden- il quale si era messo in evidenza nell’ultimo tentativo di compromesso con il Nord, presentando la cd. “Proposta Crittenden” - furono necessariamente esclusi dalla formazione del Governo Conf. Inoltre, poiché Davis voleva mostrare all’opinione pubblica che la Confederazione era una nazione di sentimenti moderati, egli escluse dal governo gli estremisti più accesi. Poi c’era l’annoso problema di dare rilevanza ai singoli Stati che formavano la Confederazione e, per questo motivo, il governo venne formato inserendo un rappresentante di ciascuno Stato, ad eccezione del Mississippi, rappresentato da Davis.
Quindi, il governo venne costituito tenendo conto dei sopra menzionati bilanciamenti politici,ma ad eccezione di Robert Toombs, personalità Sudista preminente,nominato Segretario di Stato- il quale però rivestì tale carica per poco tempo- nel governo stesso non vi erano personaggi politici di grosso rilievo. Davis, poi,dato il suo carattere integerrimo, non nominò, come ministri, amici personali.
Il Governo si trovò subito a dover affrontare numerose difficoltà di carattere pratico,non esistevano neanche i locali dove insediare i rispettivi dicasteri; mancava personale amministrativo e, specialmente all’inizio, la disorganizzazione, per forza di cose, regnava sovrana.
Apparve evidente che un posto “chiave” l’avrebbe ricoperto il Ministro della Guerra, chiamato da subito a dover risolvere i problemi logistici più pressanti. Vi era la necessità di centralizzare tutte le competenze del ministero medesimo.
Il primo Ministro della Guerra che ebbe la Confederazione fu Leroy P. Walker; egli non aveva alcuna esperienza militare né amministrativa, si rivelò incapace di far fronte alle questioni urgenti. Poiché le armi e gli approvvigionamenti erano carenti, Walker rimandò a casa,nel primo anno di guerra, 200.000 volontari: episodio molto grave, i cui effetti vennero pagati amaramente in seguito dalla Confederazione.
Per i motivi sopra indicati, era importante per la Confederazione possedere un Ministro della Guerra efficiente, e Davis faticò non poco a trovare la persona adatta.
Nel settembre del 1861,Walker venne sostituito da Judah Benjamin e poi, quando egli divenne Segratario di Stato della Confederazione,venne nominato Ministro della guerra George Wythe Randolph. Quest'ultimo si dimostrò una ottima scelta; egli si diede da fare per rifornire i generali Lee e Jackson durante le Campagne del 1862. Il fatto era che non era facile andare d’accordo con Davis nelle scelte da effettuare e, nel novembre del 1862,venne nominato ministro della Guerra James A.Seddon che si rivelò molto scrupoloso ed ebbe l’accortezza di fidarsi dei suoi collaboratori migliori tra cui il gen.Josiah Gorgas,capo dell’ufficio di approvvigionamento.

La politica interna dell’Unione
Anche il governo dell’Unione appena insediato, presieduto da Lincoln, era pieno di problemi. Vi regnava disordine e disorganizzazione alla pari del governo Confederato. L'Unione in questo era avvantaggiata, possedeva uno Stato già precostituito, però essa ebbe anche lei notevoli problemi da risovere in campo gestionale-amministativo, in quanto, con l'elezione di Lincoln alla Presidenza, era andato al potere un nuovo partito e il sistema dello "spoil system", che già esisteva da tempo negli USA, doveva assicurare un ricambio di funzionari governativi graditi al partito vincitore delle elezioni. D'altra parte, nell'Unione, si verificarono numerose defezioni di personale amministrativo che passò alla Confederazione e di alcuni funsionari rimasti si dubitava della loro fedeltà.
Certo, rispetto alla Confederazione, l’Unione poteva contare su uno Stato già formato e quindi su tutte le infrastrutture esistenti, ivi compreso il servizio postale di competenza federale, ma sotto altri aspetti, nel nuovo governo dell’Unione vi erano delle gravi deficienze e manchevolezze.
Il primo aspetto da rilevare è che il governo Lincoln era la prima amministrazione retta dal partito Repubblicano e pertanto, per la regola del sopra citato “spoil system”, gli attivisti del partito che avevano dato appoggio a Lincoln si aspettavano di ricevere dalla nuova Amministrazione cariche pubbliche e impieghi governativi. Lincoln fu letteralmente assediato dai cd. “cacciatori di cariche”.
Nel governo non vi era nessun uomo politico, compreso il presidente, che avesse ricoperto incarichi in precedenti amministrazioni. Lincoln non nominò un governo di coalizione, non venne nominato alcun ministro che appartenesse alla corrente di Douglas del partito Democratico e neanche personalità fedeli all’Unione, originari del Sud. Tutti i membri del governo provenivano dal partito Repubblicano, ma tale fatto non costituì un fattore di particolare unità del Gabinetto, perché alcuni membri del governo erano stati avversari politici di Lincoln nelle elezioni presidenziali. William Seward, nominato segretario di Stato, trattava Lincoln con sufficienza e aveva mal digerito la sua candidatura alla presidenza. Seward pensava di poter esercitare, di fatto, lui stesso tale carica, considerando Lincoln un uomo politico poco capace e maldestro, essendo convinto di poterlo manovrare a suo piacimento.
L’altro personaggio di spicco del governo dell’Unione era Salomon P.Chase, ministro del Tesoro, anche lui possedeva velleità presidenziali, sicuro di poter manovrare Lincoln con facilità.
Il ministro che ricoprì per primo il Dicastero della Guerra fu Simon Cameron, imposto nel governo come corrispettivo per i voti riportati da Cameron stesso alla fazione di Lincoln durante le elezioni presidenziali. Cameron era privo di capacità amministrative e non era in grado di occuparsi di tutte le pratiche che si riversarono sul Ministero concernenti l’organizzazione e il mantenimento dei volontari e la gestione degli appalti per l’acquisto di materiale occorrente per lo sforzo bellico.
All'inizio della guerra, il Ministero della Guerra Nordista era in pieno caos. Bisognava occuparsi di tantissimi appalti che riguardavano il vestiario, armi, munizioni e altro materiale che poteva servire alle esigenze belliche. L'inevitabile conseguenza di tutto ciò furono ritardi, inefficienze, decisioni affrettate e inevitabilmente pratiche illegali.
Cito un esempio significativo: nel 1861, il gen.Frèmont firmò un contratto di acquisto per 411 cavalli di cui c'era grande necessità per la sua Cavalleria. Una successiva indagine scoprì che 350 cavalli che gli erano stati forniti erano di stazza inferiore al dovuto, troppo anziani o troppo giovani, ossuti, ciechi e inadatti all'uso e 5 erano morti.
La conseguenza di questa disorganizzazione fu un dilagare della corruzione nelle procedure degli appalti durante l’amministrazione di Cameron; non è stato però provato che il medesimo fosse personalmente colluso. L’esperienza di Cameron alla Guerra fu quindi deludente e anche Lincoln, come Davis, dovette centralizzare le competenze del Ministero.
Nel gennaio del 1862, Lincoln nominò Ministro della Guerra al posto di Cameron, inviato ambasciatore in Russia, il democratico Edwin M.Stanton. Egli riorganizzò il dicastero e regolò le procedure dei contratti di appalto. Stanton trattava pubblicamente tutte le pratiche concernenti le forniture e non accettava raccomandazioni, fossero anche pervenute dal presidente in persona. Grazie al lavoro di Stanton, le truppe dell’Unione vennero equipaggiate a dovere. I contratti di appalto con le industrie private furono quindi numerosi e il problema erano i pagamenti da effettuare dato che le casse del Tesoro dell’Unione erano vuote. Pertanto, fu necessario un drastico cambiamento in molti aspetti della vita dei cittadini. Divenne urgente introdurre delle imposte federali ed emettere dei buoni del Tesoro al fine di trovare fonti di finanziamento adeguate. I cittadini degli USA non erano abituati a questi tipi di interventi governativi e si adattarono malvolentieri.
Lincoln, intanto, all’inizio del suo mandato presidenziale,ebbe problemi con Stanton,uomo politico molto capace ma irascibile, pieno di ambizioni personali e poco diplomatico. Stanton, sia pur un ottimo segretario di Stato, era un uomo oltranzista e aggressivo, privo della moderazione del presidente. Lincoln sembrava però capace di tirare fuori il meglio dai suoi collaboratori, attenuando con i suoi interventi le uscite personali impiantate, spesso fuori luogo, dai ministri.
Come abbiamo visto, i problemi che si presentarono al nuovo governo dell’Unione, come a quello della Confederazione, erano enormi e non di facile soluzione. Va dato atto a Lincoln,che molti commentatori di allora considerarono un pupazzo in mano al partito repubblicano,di essere riuscito ad imporsi col passare del tempo ai suoi ministri e soprattutto di saper imporre la sua politica.
Anche Lincoln, come Davis, veniva attaccato da tutte le parti, sia dall’ala radicale del partito repubblicano- che lo ritenevano un presidente senza carisma e avrebbero voluto una guerra condotta in modo più aggressivo- e dai Democratici che erano invece favorevoli ad una pace negoziata con la Confederazione. La stessa opinione pubblica era in parte ostile, compresi i giornali che apparivano molto critici nei suoi confronti.
Invece Lincoln aveva carisma e si rilevò un presidente risoluto, nonostante alcuni storici continuino a sostenere il contrario e cioè che Lincoln fosse un presidente scialbo e senza carisma.
Lincoln,però a differenza di Davis, poteva contare su una maggioranza stabile del partito repubblicano dentro il Congresso. Detto partito era ormai perfettamente organizzato e nonostante le sue divisioni, diede pieno appoggio a Lincoln. Il sistema bipartitico nell’Unione rimase attivo e molto forte in Congresso e ciò fece in modo che i Repubblicani, pur divisi tra radicali e conservatori, rimasero uniti per opporsi al partito democratico. Fu quindi necessario difendere il programma politico di Lincoln e stringersi, volenti o nolenti, intorno al loro presidente.
Altra peculiarità giuridica da segnalare per quanto concerne l'Unione, fu l'utlizzo da parte di Lincoln dei cd. Executive Orders, cioè tutta una serie di decreti-legge presidenziali, uno strumento giuridico molto vago e dalle origini incerte -qualcuno li riconduce al presidente Jefferson- dei quali Lincoln medesimo ne fece grande uso durante la guerra civile, strumento che era stato poco applicato prima della guerra. Venne invertita la tendenza-a parte la parentesi della presidenza Jackson- che voleva che il presidente facesse scarso uso di poteri legislativi che sono devoluti al Congresso USA. Lincoln modificò la tradizione e, con i sopra citati executive orders, prese misure eccezionali che il Congresso ratificò a cose fatte.
Comunque, Lincoln cercò sempre di avere il consenso del Congresso e non mise mai in discussione il potere legislativo devoluto a tale consesso. Il Congresso infatti non abdicò i suoi poteri ed esercitò sia una funzione di controllo sugli atti del presidente e sia una funzione di cogestione governativa insieme a Lincoln. Anche il famoso Proclama di emancipazione degli schiavi del 1 gennaio 1863, venne emanato da Lincoln sotto la forma degli Executive orders.

Fonti:
Arnaldo Testi, "La Formazione degli Stati Uniti".
David B.Davis, David H.Donald,"Espansione e Conflitto,gli Stati Uniti dal 1820 al 1877"