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•Nascita e declino degli Stati Confederati d'America

La Confederazione nasce il 4 febbraio del 1861 a Montgomery, in Alabama, in seguito alla riunione dei delegati degli stati secessionisti. La secessione ebbe inizio però il 20 dicembre del 1860 con la secessione del South Carolina, subito dopo che Lincoln venne eletto presidente degli Stati Uniti. Le cause della secessione risalgono ad ancora prima dell'elezione di Lincoln, quando negli Stati Uniti le discussioni sulle leggi per l’estensione dell'istituzione della schiavitù nei nuovi territori dell’ovest, le leggi sulle imposte protezionistiche e molto altro erano pressoché quotidiane. Lincoln negli stati del sud venne visto come una minaccia per la schiavitù ma anche all'autonomia dei singoli stati e al benessere dei cittadini. Secondo molti le minacce del Nord alla schiavitù giustificavano la secessione dall’Unione, in realtà Lincoln (e la maggior parte dei politici nordisti) non parlò mai di emancipazione ma solo di limitare la schiavitù agli stati in cui era già presente. I sudisti vedevano questa limitazione come un tentativo di distruggere le loro attività e temevano di essere un giorno completamente sottomessi al Nord. Inoltre gli stati del Sud volevano una forte decentralizzazione del potere, miravano quindi ad un'alta autonomia dei singoli stati. Altro fattore era il sistema economico delle due zone del paese: il Nord industrializzato voleva un'economia protezionista per proteggere i propri prodotti mentre il Sud agricolo voleva un'economia liberista che facilitasse gli scambi commerciali. Questi non sono solo che alcuni motivi della secessione degli stati del Sud che ci permettono di capire che nel 1860 gli Stati Uniti erano ormai già due nazioni distinte, dove a Sud la popolazione viveva, pensava e credeva in valori differenti da quelli della popolazione del Nord. Alla secessione del South Carolina seguì quella del Mississippi (9 gennaio 1861), poi la Florida (10 gennaio 1861), l’Alabama (11 gennaio 1861), la Georgia (19 gennaio 1861), la Louisiana (26 gennaio 1861) e il Texas (1 febbraio 1861). La convenzione della Virginia, il 4 aprile 1861, bocciò la proposta di secessione ma dopo la resa alle forze secessioniste di Fort Sumter, un forte dell’Unione nel South Carolina, il 17 aprile 1861, la Virginia seguita dal Tennessee, dall’Arkansas (7 maggio 1861) e dal North Carolina (20 maggio 1861) abbracciano la secessione. Però, ciò che spinse realmente questi stati di confine a lasciare l'Unione fu la chiamata di 75.000 volontari da parte di Lincoln per sedare la rivolta. Poco dopo il Missouri e il Kentucky vennero riconosciuti dalla Confederazione come due stati membri, ma la quasi immediata occupazione da parte dell'Unione e i contrasti interni crearono una specie di guerra civile locale. Un simile episodio avvenne anche in Virginia, quando venne approvata la secessione la parte occidentale dello stato si staccò e rimase nell'Unione e formò l'attuale stato del West Virginia. Il 4 Febbraio del 1861 si stabilì che la capitale della nuova nazione dovesse essere Montgomery, in Alabama, dove Jefferson Davis fu eletto presidente della Confederazione. Successivamente la capitale venne trasferita a Richmond, il 29 Maggio 1861, che rimase tale fino a quando il 3 Aprile del 1865 con l'evacuazione di Richmond venne spostata a Danville dove rimase fino alla resa il 10 Aprile 1865.
Subito i burocrati del Sud si misero al lavoro per dare una costituzione alla nuova nazione.  La costituzione Confederata era molto simile a quella degli Stati Uniti; le differenze stavano in alcuni articoli che proteggevano la schiavitù ma che vietavano la tratta, che proibivano al governo di istituire tariffe protettive e che ribadivano l'autorità e la sovranità dei singoli stati. Venne stabilito che il mandato del presidente dovesse durare sei anni. Il primo e unico presidente Confederato fu Jefferson Davis che non riuscì a terminare il suo mandato a causa della resa.
La Confederazione, fin dalla nascita, fu quindi sempre caratterizzata da un forte separatismo interno, molti stati cercavano di fare i propri interessi e spesso ostacolavano le decisioni del congresso e del presidente a Richmond; inoltre anche gli eserciti che si formavano negli stati del sud erano riluttanti e lasciare il proprio stato per andare a difenderne un altro e questo causò delle controversie tra i generali in capo che cercavano di condurre delle operazioni militari. Questo sistema favorì la sconfitta della Confederazione che oltretutto era in svantaggio numerico rispetto all’Unione, infatti gli abitanti della Confederazione erano 9.103.332 (escluso Kentucky e Missouri) di cui 3.521.110 schiavi rispetto ai 22 milioni dell’Unione. Nonostante la coscrizione che venne approvata nella Confederazione nel 1862, l’esercito sudista fu quasi sempre in inferiorità numerica e perciò il presidente Davis decise di attuare una rigida strategia difensiva. Questa strategia si rivelò inefficace data la superiorità dell'Unione, che si poteva permettere di attaccare simultaneamente in più punti la Confederazione mentre questa non era in grado di difendere allo stesso momento il suo intero territorio. Il Nord aveva anche un vantaggio dal punto di vista industriale poiché ricco di materie prime e di manodopera, mentre la Confederazione essendo una nazione basata su un'economia agricola, per produrre doveva importare dall'estero. La situazione si aggravò con il blocco navale messo in atto dall'Unione che bloccò quasi del tutto gli scambi commerciali. Nonostante tutto, la Confederazione riuscì a istituire un buon sistema industriale: alla fine del conflitto fu grado di produrre armi e uniformi da sola anche se non nelle stesse quantità del nord e grazie ai violatori di blocco riuscì a rifornirsi di importanti risorse dall'estero.
Un altro obbiettivo della Confederazione era il riconoscimento internazionale, perfino dal Vaticano. Il Sud cercò soprattutto aiuti militari da parte della Gran Bretagna e dalla Francia di Napoleone III, in modo ad ottenere un trattato di pace favorevole con gli Stati Uniti. Il 17 settembre 1862 si svolse la battaglia di Antietam che si risolse in un nulla di fatto e che costrinse l'armata confederata del generale Lee a ritirarsi in Virginia; fu una delle più sanguinose battaglie della guerra civile e fu anche uno dei momenti in cui l'intervento da parte di Francia e Inghilterra era più probabile dato l'alto numero di vittime. Si era andata sviluppata l'idea che quella guerra doveva essere fermata ma il tanto atteso intervento stranierò non arrivò, iniziò invece un lento declino dell'interesse straniero nelle vicende americane. Ma l’8 novembre 1862 si ripresentò l’occasione di un intervento inglese a favore della Confederazione quando la San Jacinto, una nave Unionista, bloccò la nave inglese Trent e catturò i diplomatici confederati che erano a bordo. Questa vicenda creò tuttavia solo un incidente internazionale e non favorì l’entrata in guerra dell’Inghilterra. Dopo la sconfitta di Gettysburg l'1-2-3 luglio 1863 e la contemporanea caduta di Vicksburg con il conseguente sfondamento unionista ad ovest, lo spirito della Confederazione subì un forte colpo e cominciò il declino della nazione. Si fecero più forti le diserzioni dei coscritti che volevano tornare alle loro case e alle loro famiglie per difenderle dalle incursione degli Unionisti e dalle ribellioni degli schiavi neri che si trovavano in numero superiore ai bianchi da quando era entrata in vigore la coscrizione. Nel 1864 venne conquistata Atlanta, un importante centro industriale sudista. Ormai il Tennessee, il Mississippi e la Louisiana erano quasi completamente sotto il controllo dell’Unione e anche la Georgia stava per essere distrutta dalle armate dell'Unione. Alla fine del 1864 il generale Lee si schierò a difesa di Richmond nella città di Petersburg, dove rimase sotto assedio per molti mesi fino a quando non fu necessario ritirarsi di fronte alle superiori forze Unioniste di Grant che lo stavano circondando. Lee diede l’ordine di evacuare Richmond che venne incendiata, ma il 9 aprile si dovette arrende a Grant ad Appomatox. Lee accettò la resa di fronte a Grant che offrì condizioni vantaggiose, ovvero non umiliò gli sconfitti e lasciò liberi tutti i soldati a patto che deponessero le armi e non si ribellassero più all'Unione. Lee firmo la resa del suo esercito e non di tutte le forze confederate facendo prolungare la guerra. Gli altri generali che si arresero seguirono il suo esempio. L'ultimo generale sudista ad arrendersi fu il generale di brigata e capo Cherokee Stand Watie. Gli ultimi confederati ad arrendersi furono i membri dell'equipaggio della nave Shenandoah, che si consegnò al governo inglese il 6 novembre 1865. Tutto ciò per cui centinaia di migliaia di soldati confederati avevano combattuto venne distrutto: gli stati del sud vennero riannessi all'Unione, gli schiavi vennero immediatamente liberati. Il Sud era distrutto da quattro anni di guerra e cominciarono i lavori di ricostruzione. Ci furono oltre seicentomila morti fra sudisti e nordisti, più di quanti ne siano morti in tutte le altre guerre combattute dagli Stati Uniti. Nei suoi cinque anni di vita, la Confederazione dimostrò di essere uno stato agricolo in grado di creare dal nulla una piccola ma efficiente industria bellica, tuttavia gli errori militare e la superiorità del nemico ne causarono il declino.